
TRAMA
Versione palermitana del dramma shakesperiano “Giulietta e Romeo”, qui trasformati in Romea, prostituta nigeriana, e Toni Giulietto, cantante di feste di piazza. L’amore a prima vista è contrastato dalle zie di Toni e dalle amiche di Romea
RECENSIONI
Ha un valore soprattutto antropologico e sociale il film di Roberta Torre, che dopo "Tano da morire" torna ad applicare il suo personale stile "musical - kitsch - dialettale" ad una ennesima rivisitazione di "Giulietta e Romeo". In realtà, il testo shakesperiano è solo un pretesto per raccontare in modo originale le difficoltà di inserimento in Italia (ma forse ovunque) di chi arriva da culture diverse e l'attuale impossibilità di superare pregiudizi atavici da entrambe le parti. Peccato che nonostante un accurato lavoro di scrittura - alcuni dialoghi di sceneggiatura sono sostituiti da intermezzi musicali - l'effetto non sia proprio leggero e per lo spettatore la saturazione visiva sia presto raggiunta. Interpreti principali un po' scialbi (ma la stessa Roberta Torre ha ammesso le difficoltà di far recitare non professionisti che non hanno la più pallida idea di cosa sia un set), divertenti le tre zie ed interessanti alcune trovate musicali. Speriamo solo non scateni la rivalutazione di artisti démodé come Little Tony e Mario Merola. Non si sa mai, Nino D'Angelo docet!
