Drammatico, Recensione

EUREKA (1983)

NazioneGran Bretagna/U.S.A.
Anno Produzione1983
Durata130’

TRAMA

Jack McCann è diventato ricchissimo quando trovò una vena d’oro nello Yukon: alla fine degli anni trenta, possiede un’isola e teme che la figlia, suo marito e due criminali di Miami vogliano portargli via tutto.

RECENSIONI

La sceneggiatura di Paul Mayersberg (L’Uomo che cadde sulla Terra) si basa alla lontana sul libro ‘Who Killed Sir Harry Oakes?’ di Marshall Houts, inchiesta su di un misterioso e insoluto omicidio avvenuto alle Bahamas nel 1943. Nicolas Roeg la ammanta del suo magnifico cinema surreale e paranoico, con insert subliminali e accostamenti evocativi di montaggio, drammaturgia labirintica e intellettualismo passionale. È interessato allo studio dell’avidità (morale: trovare la ricchezza dà più soddisfazione che possederla), al clima di sospetto in una compagine di esseri umani meschini e, nella seconda metà del film con parte processuale meno interessante, al tema della verità inconoscibile per troppi indizi. Esoterismo in ogni dove: l’indovina propiziatrice, la maglietta con simboli cabalistici, i tarocchi, l’alchimia, la numerologia, i riti vudù, lo stesso Jack McCann convinto che il genero voglia portargli via l’anima. Le prove attoriali sono superbe (su tutti Gene Hackman e la moglie del regista, Theresa Russell), la violenza è brutale, sono amare le riflessioni sui semi (figli compresi) che disseminiamo sulla Terra a nostra immagine e sui personaggi superbi annegati nelle proprie debolezze. Il film conferma il genio di un autore visionario inconcepibilmente ignorato da molta critica, più comprensibilmente dal pubblico (che disertò le poche sale dove fu distribuito il film), ma nume tutelare dichiarato delle sperimentazioni di molti registi delle generazioni successive (fra gli altri, Danny Boyle, Steven Soderbergh, Christopher Nolan).