Commedia, Recensione

PIUME DI STRUZZO

Titolo OriginaleThe birdcage
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1996
Genere
Durata105’

TRAMA

South Beach: Albert è la “prima donna” del Birdcage, locale gestito dal suo compagno Armand, il quale ha un figlio che si vuole sposare con la rampolla di un senatore bigotto.

RECENSIONI

In occasione del rifacimento hollywoodiano de Il Vizietto di Jean Poirel, si è rinnovato il sodalizio di Mike Nichols con la sceneggiatrice Elaine May (avevano iniziato insieme a teatro negli anni sessanta): la commedia, come l'illustre predecessore, riesce a far ridere "con" e non "dei" gay, puntando sul personaggio melodrammatico, capriccioso, tenero ed effeminato di Albert, un Nathan Lane che non fa rimpiangere Michel Serrault. Robin Williams, invece, rifà troppo se stesso e non riesce a sostituire Ugo Tognazzi, quindi a ricreare quell'amalgama di coppia indimenticabile. Si guadagna, però, un Gene Hackman d'annata, nel ruolo di un politico conservatore pluri-bersagliato dagli autori di fede democratica: quando canta da drag-queen "We are family" e si innamora paradossalmente di un travestito in cui vede incarnati i valori della famiglia, è strepitoso. Echi di Priscilla, kitsch voluto e volubile, colori squillanti alla Almodovar, qualche passaggio più frettoloso (non è inverosimile la fretta di far sposare la figlia? Come può pensare Val che i giornali non verranno a sapere la verità prima del matrimonio? Perché viene nascosta agli ospiti la telefonata della madre in ritardo? Non è troppo repentina la mutazione di Val da insopportabile egoista a tollerante?), svolgimento prevedibile, morale non scontata (solo) grazie ad un finale aperto: ma diamo adito al regista di essere un esperto di "tempi teatrali" e di recitazione, da sempre interessato al tema della coppia e alla satira politica. Molto spesso lo spasso è garantito: con la domestica portoricana, i maldestri tentativi di Lane di diventare più "macho" (in cui si denudano in modo geniale i cliché comportamentali dell'uomo-vero), tutti gli ammiccamenti sottili e pungenti della sceneggiatrice (vedi come spiega il precedente rapporto etero di Armand), fino all'irresistibile cena, colma di tensione ed imbarazzi.