Fantascienza, Recensione

MATRIX

Titolo OriginaleMatrix
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1999
Durata136'
Sceneggiatura
Fotografia
Musiche

TRAMA

Gli Hackers della Resistenza portano alla “consapevolezza” un programmatore informatico, credendolo l’Eletto che li salverà: il mistero a lui rivelato è che la realtà non è altro che una simulazione digitale per opera delle macchine.

RECENSIONI

Thriller hi-tech con l'anima, ricalcato sugli anime giapponesi (l'affascinante personaggio di Carrie-Anne Moss pare uscito da Ghost in the Shell, da cui i Wachowski riprendono anche i titoli di testa), sul cinema di Hong Kong che unisce la violenza "danzata" al contenuto morale (le coreografie sono di Yuen Wo Ping), sull'iconografia "sensazionalista" del fumetto, l'adrenalina virtuale del videogioco (non per niente gli Hackers della Resistenza sono "pilotati" ai vari livelli da un "supervisore"/joystick esterno), Philip K. Dick e un precursore come Blade (montaggio digitale, vena messianica, fumetto e arti marziali). Il prodotto finale di questo meltin’ pot cyberpunk (Gibson e la matrice) è altamente spettacolare, emozionante, insolito: l'idea della realtà virtuale non è certo nuova ma immagina un universo sorprendente ed ingegnoso, salvo impoverirsi quando preferisce esorcizzare il nemico nel solito "Impero delle macchine", invece che approfondire l'esame sulla percezione, i labili confini fra sogno e realtà, il bisogno umano di assuefazione, il pericolo insito in una civiltà umana che affida tutte le funzioni a dei complessi artificiali. Gli autori mostrano e inquisiscono l'overdose di digitale nel moderno: ne fanno largo uso negli ottimi effetti speciali (il mago John Garia s'è inventato la "Bullet time photography", un sistema di ripresa che permette dodicimila fotogrammi al secondo per "congelare" l'immagine, già utlizzato nel videoclip “Joga” di Bjork) e, al contempo, insistono sulla vena cristologica con afflati buddisti. Il Piccolo Buddha-Keanu Reeves è attorniato da personaggi mitologici (un giovane Battista di nome Orfeo, il dio del sonno che vuole "risvegliare" dal letargo gli umani; l'oracolo, Trinity, simbolo del potere dell'amore; un emblematico Giuda). "Conosci te stesso", "Se credi puoi", "La fede ti salverà": motti da New Age esposti in modo affatto superficiale. I guardiani sembrano usciti da Men in Black e le citazioni si sprecano: Reeves rifà il verso a Bruce Lee ed è paragonato ad Alice nel Paese delle Meraviglie; c'è un duello alla Sergio Leone in metropolitana, certe suggestioni horror sono alla Cronenberg. Subito di culto.