TRAMA
Maine.U.S.A. anni ’40. In un orfanotrofio vive il piccolo Homer Welles, allevato dal dr. Larch, originale medico e ginecologo abortista, che gli trasfonde tutto il suo sapere medico, impartendogli un’educazione assai poco convenzionale, ma soffocandolo nel contempo, non lasciandogli libere scelte. Il ragazzo uscira’ dall’orfanotrofio seguendo una giovane coppia recatasi li’ per un aborto. Inizia cosi’ la sua nuova vita come raccoglitore di mele, scoprendo il mondo esterno, con tutte le sue problematiche, fino alla consapevolezza del dover prendere in mano le redini della propria vita, impresa non certo facile…
RECENSIONI
Piaccia o non piaccia, il cinema di Lasse Hallström è fortemente caratterizzato e personale: spesso in forma di favola, è spesso votato a cogliere il lato positivo dei drammi che racconta, nel segno commovente e sentimentale della speranza, concentrandosi sui legami familiari di personaggi emarginati. A volte si riduce ad una compagine di ingredienti eterei, a seconda dei soggetti (e delle sceneggiature) di base: si esprime al meglio, invece, quando i racconti contengono risvolti anche tragici, con protagonisti non del tutto probi oppure così eccentrici da esulare dalla normalità e dalle convenzioni. Un altro regista, al suo posto, calcherebbe la tragedia, il pathos pessimista, l’oscurità o l’eccentricità fine a se stessa. Hallström invece, rifuggendo il lacrimevole (che, purtroppo, ripesca attraverso i commenti sonori), preferisce assumere uno sguardo anomalo, riuscito o meno che sia. La sceneggiatura premiata con l’Oscar di John Irving (Il Mondo Secondo Garp), tratta dal suo romanzo (1986), per quanto epurata degli aspetti più crudi (medici, sessuali) è talmente generosa di risvolti inconsueti da favorire la potenza evocativa del linguaggio cinematografico a prescindere dalla mancanza di sottolineature delle disgrazie (orfani dickensiani abbandonati, minorenni incinta che muoiono per pratiche d’aborto dilettantesche, bambini uccisi dalla bronchite perché figli di alcolizzate, militari che restano paralizzati, incesti): Hallström, come nel precedente Buon Compleanno Mr. Grape, non edulcora (il testo pare un pamphlet pro-aborto) ma guarda oltre, accanto, avanti. Un Grandi Speranze coinvolgente, ricco di passione e vita. Oscar, anche, ad un superlativo Michael Caine.