Commedia, Recensione

KINGPIN

Titolo OriginaleKingpin
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1996
Genere
Durata113'

TRAMA

1979: giovane promessa del bowling, Roy perde la mano in un pestaggio. Dopo diciassette anni, crede nel talento di un amish.

 

RECENSIONI

 

In Scemo & più Scemo ci si augurava che i fratelli Farrelly abbandonassero del tutto il racconto di stampo tradizionale per abbracciare il puro nonsenso irriverente alla Zucker-Zucker-Abrahams. A sorpresa, invece dirigono a quattro mani una sceneggiatura che non è farina del loro sacco, per una commedia sportiva quasi "classica", con tanto di patetismi, ansie di riscatto, aspettative disilluse e atti da pigmalione. Ritrovano un fallito e la sua sindrome, in preda a La Febbre del Sabato Sera in apertura, eccitato per Il Colore dei Soldi (Bill Murray e Woody Harrelson come Paul Newman e Tom Cruise), infine annichilito dalla tragedia: è un racconto potenzialmente (melo)drammatico su cui i Farrelly vomitano le loro gag felicemente disgustose, trovando una formula originale fra passi di tensione, rabbia, sentimento, sarcasmo e boutade politicamente scorrette o tout-court demenziali, che rivoltano rivoltanti, dal di dentro, la materia. Emblematica la sequenza in cui Harrelson vomita l'anima nel cesso dopo una marchetta con la fatiscente padrona di casa (dalla lingua svelta, vedi il ciak dopo i titoli di coda), mentre scorrono dissonanti le note di "Sound of silence" di Simon & Garfunkel. I due registi contano molto sulle performance degli attori/o/comici ingaggiati che, a forza di travestimenti, non deludono: Harrelson, sfatto, si presenta calvo, panciuto, brutto sporco e cattivo; Bill Murray interpreta alla perfezione un vanesio ed opportunista figlio di puttana; Quaid, con capelli da paggio biondo e fare ingenuo, diventa il "pupo" della famiglia atipica che lo "adotta", fra una sexy mamma che tenta di sedurlo con i capezzoli turgidi ed un papà che si fa pestare dalle donne dopo essersi allenato al punching-ball con i loro seni. Alla prima fuga dal nido, il pupo si traveste da drag-queen (che spasso!). L'happy-end con profusione di buone azioni non nasconde l'amarezza di un uomo cui il destino nega la riabilitazione, anche nel gran duello finale fra due "riporti" di capelli al vento (Harrelson vs. Murray), ma il tempo è tornato a scorrere (l'orologio di papà) e lascia alle spalle le secchiate di sperma di toro deglutite, i "bimbi morti" fra i denti di Quaid, il tormentone dello "smalloppato", la Proposta Indecente a Reno, Nevada. Aspettando Il Grande Lebowski dei Coen e, ovviamente, Tutti Pazzi per Mary.