TRAMA
Ed Wood è un teatrante ed un travestito. Incontra per caso il suo idolo caduto in disgrazia, Bela Lugosi. Si dà al cinema con pessimi risultati.
RECENSIONI
In linea con le sue elegie dei diversi, dei perdenti in superficie ma fantastici dentro, Burton ripesca "il peggiore regista del mondo", ne decanta l'entusiasmo e la passione, sottolinea che valgono più le intenzioni dei risultati: film tanto brutti ed inetti non possono essere opera di un anonimo e svogliato autore di Z-movies commerciali, l'impegno (diciamo così) per farli tanto male denota la totale astrazione dal reale e dal razionale tipica dell'inguaribile sognatore, del genio incompreso in quanto insostenibile. Orson Welles (cui Ed Wood piace paragonarsi) non potrebbe ispirare tanta simpatia e tenerezza, in quanto "riconosciuto". Quella di Burton è la celebrazione di un incapace, un'anomala biografia che si romanza, si sublima nel fiabesco/grottesco e arriva ad esistere come soggettiva del protagonista sognante (falsi l'incontro con Welles, il trionfo del suo Plan 9 from Outer Space), come caricatura agiografica di ciò che Wood rappresenta per Burton, il rifiuto (inteso come spazzatura, "trash", emarginazione) come segno eccessivo di una persona eccezionale. Il cartoonismo dark "baracconato" (più che barocco) di Burton si esprime attraverso le messinscene sublimi/ridicole di Wood, al lavoro sui set di Glen or Glenda e Bride of the Monster. La sua troupe era la più scassata di Hollywood, radunava freaks e derelitti, Lugosi compreso (un grandissimo Landau), protagonista di una commovente amicizia con Wood. In bianco e nero anni cinquanta (come Frankenweenie, il precedente cortometraggio di Burton in cui Ed Wood era già citato).