TRAMA
Martina ha quattordici anni e vive nella periferia di Roma annaspando tra la vita disordinata di sua madre e la complicità di Sciù, giovane amico con cui passa le giornate. Martina è affidata all’assistente sociale Giovanni Scalia che ha avuto una relazione con la poliziotta Fiammetta Saracino. Le cose si complicano quando Martina si rifiuta di fare da delatrice nei confronti di Alì, ipotetico padre padrone della finta sauna dove lavora la madre.
RECENSIONI
Gli animali del titolo sono Martina e Sciù, due quattordicenni che vivono nella periferia di Roma. Difficile però "attraversare la strada" quando i punti di riferimento sono spacciatori e prostitute. Restano la complicità di un destino comune, alcuni furti commessi per permettersi ciò che hanno gli altri e per gridare, a proprio modo, che si è vivi. Il film segue la quotidianità dei loro incontri parallelamente alla disgregazione del rapporto affettivo tra una poliziotta ed un assistente sociale, a cui i due ragazzi sono affidati. Nonostante il tentativo di dare respiro alla storia attraverso la strumentalizzazione dei ragazzi per ripicche sentimentali, il plot diventa presto da fiction televisiva e riduce l'intensità di un ritratto giovanile comunque interessante. Efficace l'interpretazione acerba di Francesca Rallo (ogni tanto guarda in macchina) e Salvatore Grasso, manierata e di chiara impostazione teatrale quella degli altri.
