TRAMA
Andrew Craig giovane scrittore americano a Stoccolma per ricevere il Nobel viene coinvolto in un intrigo comunista ma le autorità, per una serie di strane coincidenze e per una certa propensione del letterato verso l’alcool, non credono ad una parola.
RECENSIONI
Lo stesso anno di Sciarada ("Charade", Stanley Donen), dallo sceneggiatore di Intrigo Internazionale Ernest Lehman, Intrigo a Stoccolma ("The Prize"), piacevole hitchcockata.
Uno scrittore americano si trova a Stoccolma per ricevere l'ambito premio, fa un po' lo schizzinoso, l'elemento economico è certo quello che lo interessa e non lo nasconde, sbruffonescamente in una conferenza s'inventa la trama d'un romanzo in cui un eventuale premiato verrebbe rapito per loschi scopi: crederci o meno, ebbene succede proprio questo ad un fisico (E. G. Robinson, monumentale ancora una volta) sostituito da un gemello che poi si scoprirà solo essere un attore. La trama, bell'e finita qui, non concede nulla di eccezionale ma proprio in virtù di ciò (se così si può dire) si dipanano una serie di situazioni che, pur alternando e accostando registri ben differenti, spesso risultano esilaranti. Si veda la sequenza del rifugio tra i nudisti, le conferenze e le chiacchiere di A. Craig (Newman, sbronzeggiante e gigione), la sequenza ne locale notturno ed il giochino con la sigaretta, piccoli tocchi ed invenzioni che riscattano un prodotto medio piuttosto scopiazzato facendone un divertimento, forse anche un omaggio a quel genere "alla Hitchcock" che ha avuto negli anni innumerevoli epigoni (fino a The Game di Fincher, per esagerare anche The Room).
Mark Robson ha iniziato la propria carriera come co-montatore di R. Wise per Quarto Potere (non accreditato) e L'orgoglio degli Amberson, poi, da solo, per Il Bacio della Pantera e Ho camminato con uno Zombie, qui dimostra una certa abilità nel costruire situazioni e tensioni, asperse d'ironia in abbondanza: il Bogart di Il Colosso d'Argilla ("The Harder They Fall", M. Robson, 1956) è un ottimo modello per Newman.
Il governo svedese ebbe a lamentarsi perché il film sminuiva il valore del premio Nobel…mah, comunque questo viene assegnato il 10 dicembre quando Stoccolma è sotto la neve, qui nemmeno l'ombra.
Nel 1963 a vincere il Nobel per la letteratura fu il greco Seferis, l'anno seguente poi il gran rifiuto sartriano ma nel '62 andò a Steinbeck.