
TRAMA
Scrittore di fumetti, Paolo Coniglio ha una vita talmente squallida che sogna di frequente a occhi aperti, protagonista di eccitanti avventure con la bella Dalia, eroina delle strisce su cui lavora.
RECENSIONI
Paolo Coniglio: nomen omen. Neri Parenti e Paolo Villaggio: associazione di lunga durata che ha sfornato opere medie o mediocri. In questo caso, il soggetto di Gianni Manganelli ripesca, fin dal titolo “fantozziano”, Sogni Proibiti di Danny Kaye (1947), ovvero il racconto (1939) di James Thurber “La vita segreta di Walter Mitty”, piegandolo alle gag stile ragionier Ugo, ormai noiose e spente: perché Paolo Coniglio è solo una variante di Fantozzi, con medesima compagna bruttina e l’aggravante di un’arcigna suocera (Alida Valli). I sogni, dove il protagonista diventa Superman, Tarzan, Parsifal e un concorrente del ‘Rischiatutto’ di Mike Bongiorno (dove elenca tutti gli spettatori della Curva Sud durante l’incontro Brasile-Urugay del 1962), dovevano essere il pezzo forte del film ma sono spesso imbarazzanti. Non resta che godere, come Paolo, della bellezza di Janet Agren.
