TRAMA
Jesse è un ragazzino deviante difficile da gestire per la coppia cui è dato in affidamento. Si appassiona, però, a Willy, un’orca del parco acquatico, con cui fa amicizia e cui mancano i propri simili.
RECENSIONI
Inatteso successo per l’ennesima favola per bambini con intenerimento tramite animali, da salvaguardare solo nei confini del politicamente corretto: l’orca va messa in libertà, infatti, a causa della meschinità di chi la sfrutta e non per il semplice fatto che sia ingiusto ingabbiarla. Il merito della riuscita dell’opera, comunque, va all’australiano Simon Wincer, artigiano che sa unire la compattezza drammaturgica nella levità alla misura dei sentimenti coinvolti: è anche un esperto nel settore, previo pregevole Corri, Cavallo, Corri (1983) dove condannava allo stesso modo l’abuso sugli animali per profitto, passando per D.A.R.Y.L. (1985), sempre con un dodicenne protagonista. Se la prerogativa di film con animali e ragazzini è il connubio fra buonismo, candore e manicheismo, Wincer non indulge troppo in stucchevoli melasse e sottolineature, riuscendo a commuovere senza ricatti palesi e creando un interessante parallelo fra due “ribelli” in cerca di famiglia (un ingrediente che riequilibra i motti edificanti in campo). Anche il condimento “magico” con leggende indiane aiuta ad uscire da certi stereotipi. Sono lontani, per fortuna, i tempi delle Orche Assassine di Michael Anderson: per “far recitare” Willy, vengono in soccorso una manciata di effetti digitali ed una “controfigura” di gomma. Da citare la scena con “autolavaggio” della balena e la sequenza del salto degli scogli. Richard Donner produce la sceneggiatura di Keith A. Walker (affiancato dal più esperto Corey Blechman), uno degli attori del suo cult per l’infanzia I Goonies. Alla fine della proiezione in sala, compariva un numero verde per aiutare i cetacei in cattività.