TRAMA
Negli anni settanta, il Presidente degli Stati Uniti Jordan Lyman firma il disarmo nucleare con l’Unione Sovietica. Alcuni vertici militari sono insoddisfatti e pianificano un colpo di stato da effettuare entro sette giorni.
RECENSIONI
Come nel precedente Va' e Uccidi, John Frankenheimer imbastisce un inquietante thriller fantapolitico, dove profonde tutto il suo credo politico e le sue innovative tecniche di ripresa per esaltare il testo, simulare l’autenticità, e permettere agli attori di dare il meglio. Rod Serling (Ai Confini della Realtà) adatta il romanzo (1962) dei giornalisti Fletcher Knebel and Charles W. Bailey II, basato anche su figure reali di militari destrorsi e antisovietici: la loro “fantapolitica”, oltre ad auspicare la distensione fra due superpotenze militari in piena Guerra Fredda, denuncia anche chi, negli Stati Uniti, manovra nell’ombra affinché la pace non sia mai possibile. Non a caso, la produzione ha avuto il sostegno dello stesso presidente John Fitzgerald Kennedy, del cui fratello Robert, nello stesso anno, Frankenheimer cura la campagna politica: per il regista, l’opera è anche l’occasione per dare degna sepoltura alla nefasta censura di McCarthy. Le interpretazioni sono di vigore: Burt Lancaster è indimenticabile nel ruolo del villain (vedere la scena finale con Frederic March) e Kirk Douglas è in piena forma (vedere la scena in cui fa visita al Presidente), oltre ad essersi battuto con i denti insieme al regista per portare il film in produzione.