TRAMA
Un ceco e un russo, convinti che una rubrica televisiva scandalistica li pagherà e che l’infermità mentale li farà presto uscire di prigione, decidono di filmare l’omicidio di un noto poliziotto, per poi vendere il nastro.
RECENSIONI
John Herzfeld esordì con una commedia sentimentale fantastica tanto bizzarra quanto ridicola, Due Come Noi (1983). Dopo tanta televisione, s’è riaffacciato al cinema nel 1996 con Due Giorni senza Respiro, crime/thriller grottesco. Sempre sceneggiatore dei propri film, qui dimostra che, pur privo di stile o talento, ha idee da vendere nella scrittura, come quella della trappola dell’incendio nell’appartamento, in cui il ceco riprende tutto come se avesse scritto il copione e le due vittime fossero suoi attori. Un thriller sopra le righe con j’accuse contro i media che distorcono la realtà (il cinico anchorman di Kelsey Grammer), i 15 minuti warholiani di notorietà rincorsi dal sogno americano e leggi troppo permissive nei confronti dei delinquenti. L’America secondo Herzfeld: da una parte c’è il giornalismo connivente con l’eroe della polizia per fare audience, dall’altra lo psicopatico che uccide e l’idiota di turno che riprende tutto (creando un archivio televisivo che farà da tutorial ad aspiranti assassini). A chiusura del cerchio, Hollywood compra i diritti delle storie di questi criminali per farne leggende: feroci gag meta-cinematografiche e meta-mediatiche, con la chiusura splendida (per idea, più che per resa) in cui il morente recita i crediti del film di cui è protagonista. Vita, sangue e morte vera esorcizzate via etere: Robert De Niro non fa che trovarsi dall’altra parte della barricata del suo Re Per una Notte, mentre lascia il Taxi Driver a Edward Burns (alla fine prende un taxi e vuole uccidere, per vendetta, un criminale). Un peculiare, finanche ipocrita (condanna della violenza cavalcandola) registro alla Assassini Nati che, invece che irridere tutto il rappresentato, sceglie l’aderenza nonostante la chiave grottesca. Un po’ alla Robert Altman, senza essere Robert Altman.