Criminale, Musicale

ZANKA CONTACT

Titolo OriginaleZanka Contact
NazioneFrancia, Marocco, Belgio
Anno Produzione2020
Durata120'
Sceneggiatura
Fotografia
Scenografia

TRAMA

In una Casablanca infernale, un incidente d’auto è la miccia che accende un’ardente, appassionata storia d’amore tra Larsen, ex musicista rock, e Rajae, amazzone cresciuta alla scuola della strada. In comune hanno un trauma taciuto, ma il rock ’n’roll può significare per entrambi la salvezza. La chitarra di Larsen, ricoperta di pelle di serpente, e la voce di Rajae, simile a oro liquido, potrebbero diventare il paradiso, se soltanto ogni cosa, dalle visioni di lui provocate dalla droga al protettore di lei esperto di musica, non si mettesse in mezzo. L’unica speranza per il loro amore è andarsene da una città così spietata. Esiste un modo per sfuggire alla pazzesca malavita marocchina, con il suo serraglio di poliziotti sadici, serpenti velenosi, concerti metal e contemporanee Calamity Jane, con tanto di fucile? Per questi Romeo e Giulietta punk, forse la risposta è nascosta in una canzone, quella che stanno scrivendo e sognando insieme: Zanka Contact.

RECENSIONI

Casablanca, traffico. Un taxi con a bordo una prostituta, Rajae. Il caldo è infernale, lei fuma senza tregua, rintrona di chiacchiere il tassista, gli racconta una volgare barzelletta su un incidente stradale, l’incidente avviene per davvero.
Nel frattempo in un locale un chitarrista, icona rock ormai decaduta, sta per perdere in una scommessa anche la sua chitarra ricoperta di pelle di serpente, fugge dai debitori. Larsen, questo il suo nome, si è giocato le corde vocali a forza di farsi in vena nel collo ma non gli basta; è a bordo di un taxi, sta per farsi ancora una volta - questa nel braccio - ma un incidente, lo stesso incidente, gli fa rompere l’ago.
Rajae e Larsen s’incontrano.
Ismaël el Iraki sembra aver visto Pulp Fiction o Amores Perros per la prima volta l’altroieri, essersene innamorato e aver voluto emularlo. Cerca il cult a tutti i costi, probabilmente non lo ottiene mai. Nei continui eccessi di stupefacenti, alcolici, turpiloquio e golden shower, tra concerti improvvisati e sparatorie gratuite dà libero sfogo alle sue perversioni, non necessariamente alle nostre. Abbozza una struttura, la perde di vista.
Eppure c’è qualcosa in Zanka Contact, qualcosa che sopravvive alla spropositata, smisurata e soprattutto superflua durata, qualcosa che sopravvive anche a quell’inutile e interminabile parentesi western che prende forma nella seconda metà, quando il film sembra già essere giunto in porto e invece la strada davanti è ancora lunga. E quel qualcosa è quel sano desiderio di musica. Ecco, lì, nella musica e nella sua messa in scena, nelle tante riproposizioni del singolo anni ’70 di Larsen creato ad hoc per il film, Full Contact Love, nel duetto fra Larsen e Rajae mentre lui abbraccia lei con la chitarra, lui accompagna lei suonando calorosamente le corde, lei gli risponde rivelando la sua meravigliosa e sensualissima voce, e soprattutto nel lungo carrello in avanti che si appoggia sul primo piano di Rajae, mentre davanti al microfono registra in studio il singolo che dà il titolo al film, Zanka Contact. Ecco, sì, lì forse il cult lo raggiunge.