Apple Tv+, Azione, Commedia, Thriller

WOLFS

Titolo OriginaleWolfs
NazioneU.K., U.S.A.
Anno Produzione2024
Durata108'
Sceneggiatura
Fotografia
Scenografia

TRAMA

Cosa ci fanno quattro panetti di cocaina nella zaino di un giovane gigolò rinvenuto in una stanza d’albergo da 10.000 dollari a notte in compagnia di una importante procuratrice distrettuale della scena newyorchese? A doverlo scoprire sono due fixer (risolvono qualsiasi tipo di problema) che si detestano, obbligati a unire le forze.

RECENSIONI

Pochi minuti e si entra nel thriller. Poi si palesa George Clooney, il thriller abbandona in scioltezza le ambizioni noir e sfuma in commedia, ma il primo e unico pensiero è “Apperò! Quanto è figo!”. L’intrigo si complica, la sceneggiatura butta lì un mistero da risolvere per suscitare curiosità e avviare il necessario motore narrativo, ma arriva anche Brad Pitt e il pensiero si evolve in “Apperò! Quanto è figo!”. Li vedi insieme impegnati con grande intesa nel genere “coppia che si detesta obbligata dagli eventi a collaborare”. Il thriller sfumato in commedia resta un sottofondo vagamente esornativo e a prendersi la scena sono sguardi sornioni e botta e risposta più frizzanti nelle intenzioni che nell’effetto, in ogni caso si è troppo distratti dalla perfetta alchimia tra le due star e il pensiero svolta in “Apperò! Quanto sono fighi!”.

È un po’ questo l’assunto del film, impostare un thriller senza troppe pretese, girarlo con cura nella suadente scena notturna di New York, meravigliosamente illuminata da Larkin Seiple, affidarsi a una sceneggiatura che scandisce un rigido countdown (tutto in una notte funziona sempre), sgualcire un po’ il passato e la solitudine dei due protagonisti (ma non l’aspetto, più smagliante che mai) e allungare un po’ il brodo aggiungendo sottotrame simpatiche quanto basta (il personaggio di Austin Abrams è tanto improbabile quanto buffo). Ad assemblare il tutto l’abile Jon Watts (anche sceneggiatore) che aveva già dimostrato di trovarsi a suo agio nel mix tra azione e commedia con la trilogia di Spider-Man con Tom Holland. Tutto quindi, trama inclusa, in cui alla fine nei continui ribaltamenti e colpi di scena si finisce per perdersi (ma poco importa), vive di rendita sul carisma dei due protagonisti. George Clooney e Brad Pitt sono fighissimi e il film sembra doverlo ribadire ad ogni inquadratura, quasi si trattasse di un’azione di personal branding in formato cinematografico. In fondo basta la loro piacioneria a giustificare il prezzo del biglietto, pardon, dell’abbonamento, visto che il film, inizialmente previsto per essere programmato al cinema, è poi stato dirottato da Apple direttamente sulla sua piattaforma, pare per stanchezza nei confronti di precedenti uscite in sala (tra le altre Argylle e Fly Me to the Moon) non premiate dagli incassi e giunte in streaming con la poco allettante etichetta di flop. Scelta discutibile, perché si tratta di un film piacevolmente non memorabile che in sala avrebbe potuto funzionare.