Documentario, Recensione

VERUSCHKA

Titolo OriginaleVeruschka - Die Inszenierung (m)eines Körpers
NazioneGermania
Anno Produzione2005
Durata78'

TRAMA

Conosciuta con lo pseudonimo di «Veruschka», Vera von Lehndorff è diventata la prima super modella tedesca acclamata a livello internazionale.

RECENSIONI

La vita di Veruschka (Vera von Lehndorff), dall’infanzia polacca (il padre, che faceva parte della resistenza antinazista, venne arrestato e giustiziato) all’adolescenza segnata dagli studi d’arte, da musa di Dalì a icona della moda (per molti è la prima top model di sempre; posò per tutti: da Avedon a Penn, da Newton a Meisel, a Bailey), fino alla decisione di diventare artista ella stessa usando il proprio corpo come oggetto da plasmare ed esporre: di qui una serie di lavori in video, l’ingresso nei musei come “statua vivente”,  installazioni e book fotografici di smagliante bellezza, geniali e straimitati (il body painting che mimetizza il corpo nell’ambiente – le serie TransfigurationsOxydations etc. - è da allora praticatissimo; Burning city del 1997, all’indomani dell’11 settembre, suonerà come inquietante presagio). Paul Morrissey, il cui ultimo film risaliva al 1988, si mette al servizio della divina, lascia che questa racconti la sua vita, sembrando limitarsi a ordinare e selezionare un’enorme massa di materiale di repertorio e ad apporre la sua firma al lavoro. Forse proprio la tendenza autoincensoria di Veruschka è il limite di un documentario per altri versi importante alfine di inquadrare la straordinaria personalità dell’artista e la portata di un’opera pressoché unica. Oscar Wilde diceva che bisognerebbe essere un’opera d’arte o indossarla: V., in momenti diversi del proprio percorso, può dire di esserci riuscita in entrambi i casi.