Documentario, Recensione

VERS MADRID

NazioneFrancia
Anno Produzione2012
Durata120'
Sceneggiatura
Fotografia

TRAMA

Il movimento degli indignados, noto come 15M, rappresenta un fenomeno unico per i nostri giorni: una corrente trasversale, trans nazionale e trans storica, che ha riportato in auge concetti e idee che sembravano dimenticati. Un cinegiornale d’epoca aggiornato agli anni delle crisi internazionale, in cui risuonano le voci, gli slogan e i cori dei manifestanti, in cui l’unica soluzione al crollo dell’economia spagnola appare la lotta di classe.

RECENSIONI

Consideriamo Sylvain George come un cineasta necessario, accanito presenzialista dei margini, scultore di un tempo presente estraneo alle rappresentazioni dominanti, barricato contro il guardare pregiudiziale. La sua opera (vedi qui), quella che il Torino Film Festival e Filmmaker continuano a darci la possibilità di vedere, è l'imprescindibile testimonianza della possibilità di un cinema militante ed estremo, che restituisce voce a chi non l'ha, spoglio da ogni paradigma: da un lato sottrae al già visto, alle narrazioni automatiche dell'alterità, dall'altro restituisce un sentire lirico, un'emozione (presa in prestito dalla poesia, dal blues, da una confessione a cuore aperto) che sia nuova e inascoltata voce, lotta contro l'ironia omologante del postmoderno, racconto febbrile delle vere tragedie dell'oggi. Vers Madrid, visto prima come work in progress a Venezia, in Cinema Corsaro, poi al TFF e a Filmmaker è l'applicazione dello sguardo di George al Movimento15M: b/n, ricerca della e nella durata, ralenti e dialogo con figure fuori dal presente (il cielo, le statue) per ricordare le coordinate in cui si batte e dibatte l'uomo. Mediocrità compresa: una ballata in tre atti sull'utopia, a tratti limpida filiazione di retaggi borghesi e umori sessantottardi, a tratti evidentemente ingabbiata e prevista dal capitale, a tratti urgente, soprattutto come forma di resistenza, come negazione, contrapposizione alla violenza di stato. E mentre si mette a nudo il coacervo di sentimenti contraddittori e paradossi sociali del movimento, si mette a nudo anche, per la prima volta, la maniera di George.