Fantasy

UPSIDE DOWN

Titolo OriginaleUpside down
NazioneCanada/ Francia
Anno Produzione2013
Genere
Durata107'
Fotografia
Montaggio
Scenografia

TRAMA

Esistono due mondi che si guardano senza potersi toccare, l’uno soffitto dell’altro, ciascuno con la sua gravità. Adam appartiene al mondo di sotto, Eden a quello di sopra. Dopo il primo incontro, da bambini, si innamorano.

RECENSIONI

Upside down inizia con la visione di un universo fantastico e la voce narrante del protagonista. Il narratore prima introduce l'anomalia dei due mondi uno sopra l'altro, ruotanti attorno allo stesso sole, regolati da leggi inflessibili per cui non sembrano esistere eccezioni. Poi si affretta però a chiarire che il tema di questa storia è un altro, l'amore. E per rafforzare l'idea cita (senza citarlo) il mito presente nel Simposio di Platone in base al quale ogni uomo ed ogni donna sono la metà incompleta di un essere originariamente unico e per tutta la vita cercano di ricongiungersi. Un riferimento che evoca l'immagine dei due mondi in questione, in qualche modo complementari e presi a sé incompleti, ma che soprattutto esplicita l'idea fondante della pellicola: l'unicità dell'anima gemella, l'incontro come immediato riconoscimento di una parte di sé, l'irrinunciabile richiamo alla riunione con la propria metà, unico veicolo per la felicità e la realizzazione di sé, pena un'eterna insoddisfazione. A rafforzare ulteriormente la premessa programmatica, viene subito enunciato un ulteriore principio: "l'amore è più forte della gravità".

A questo si atterrà Upside down.

L'invenzione fantastica è lo scenario ed il pretesto narrativo all'intreccio, la storia d'amore è la sostanza ed il motore degli eventi. I due innamorati (chiamati neanche a farlo apposta Adam ed Eden) sono infatti shakespearianamente separati dal destino, appartenendo a due mondi diversi, ostili fra loro, obbligatoriamente separati. I due mondi sono distinti in modo esplicitamente simbolico. Il Mondo di sotto, connotato da una fredda luce blu, è quello povero e compra a caro prezzo l'energia elettrica; il Mondo di Sopra, illuminato da un giallo sfavillante, è opulento e un po' protervo, e cinicamente sfrutta il petrolio che è l'unico bene del Mondo di Sotto (i riferimenti agli equilibri che regolano paesi industriali e paesi in via di sviluppo sono poco velati). Gli abitanti del mondo meno fortunato si arrabattano, tra stratagemmi e furti di materia del mondo alto per scaldarsi, a rischio della vita.

I contatti tra i due universi sono severamente proibiti ed inibiti non solo dalla gravità e dal controllo poliziesco da futuro totalitario, ma anche dal fatto che la conseguenza delle trasgressioni prolungate è la combustione. L'unico luogo di contatto autorizzato tra gli abitanti dei due mondi è il Mondo di Mezzo, grattacielo in cui si svolgono affari e scambi di lavoro. 

Nonostante tutti questi elementi il contesto socio-politico, le sue origini ed implicazioni non vengono realmente approfonditi. Il fantastico prende più nitidamente le forme della fiaba nel prologo dedicato alla zia, unico affetto dell'orfano Adam, in possesso del segreto delle api rosa. Con toni delicatamente romantici ci viene mostrato che sfruttando il polline rosa, che proviene appunto da api che si nutrono di fiori di entrambi i mondi, la donna riesce a cucinare frittelle volanti. E questo è il background affettivo del protagonista, che dopo il trauma di un crudele, ennesimo distacco (dopo i genitori, la zia), porterà con sé nella vita adulta, studiando le sorprendenti potenzialità del polline rosa. Questa, come altre che seguono, è una delle trovate del film a metà strada tra il ridicolo ed il poetico. Altri esempi sono la passeggiata nei boschi in cui Adam tiene Eden sulle spalle, saltellando per la doppia gravità, e l'abbraccio amoroso sospesi in aria. Più riuscite sono le invenzioni salvate dall'ironia (quella nei bagni pubblici del Mondo di Sopra, lo scherzo della bottiglia di champagne) o dall'impatto visionario (il protagonista che segue la segretaria e poi il colloquio di lavoro alla rovescia). In questo mondo in cui tutto è proibito (persino le api), in cui tutto va fatto di nascosto, il riscatto sociale ed il pretesto di ascesa - fisica oltre che metaforica - passa attraverso l'invenzione di una miracolosa crema antietà grazie al fantomatico polline rosa. I ricchi sfruttano la creatività dei poveri a fini commerciali per diventare ancora più ricchi. Lo svolgimento della storia è semplice quanto l'immaginario messo in scena è invece ricco e culmina in un finale persino frettoloso ed inatteso, che trascura di introdurre un climax conclusivo e di offrire scioglimento per le questioni collaterali - cosa ne sarà dei due mondi, della miseria di quello di sotto, della rigida e controllata separazione, cosa accadrà a Eden dopo il parto?' Tutto per confermare quanto poco tutto questo interessi rispetto alla storia d'amore ed al suo necessario lieto fine. Priorità che si riverbera nel risultato finale. La costruzione fantastica affascina, l'esperienza visiva è innegabilmente seducente e torna a stupire per tutta la durata del film, allo svelarsi delle immagini e degli scenari più riusciti. L'effetto è però indebolito dal canovaccio banale e spesso grossolano, incomparabilmente inferiore alla sua cornice da vertigini. Tutto sommato valida la scelta della coppia di protagonisti, ben assortiti. Ma Jim Sturgess dai tempi di Across the universe fatica a trovare un'identità definita. Kirsten Dunst alterna invece ruoli eterogenei tra alti e bassi.