TRAMA
RECENSIONI
Una commedia sentimentale fitta di parole e personaggi ma povera di eventi deve giocare le sue carte sui conflitti e i confronti tra personaggi a tutto tondo. In quest’opera d’una sceneggiatrice passata da qualche anno alla regia, la sceneggiatura ha il merito – se di merito incontestabile si tratta – della trasparenza e della fluidità. Ma il suo gioco narrativo è esilissimo, e deficitaria la messa a fuoco dei protagonisti; cerca così di quadrare i conti con una cospicua dose di già visto e già sentito. Nessuno scandalo, ci mancherebbe, nella prevedibilità delle figurazioni; solamente, l’esito è talora discreto (l’attrice nevrotica e ambiziosa), talora interlocutorio (l’anziano mercante d’arte), talora discutibile (la dipendente del teatro), talora irrilevante (la barista, affidata al volto bello e smorfioso di Cécile de France che si aggira inutilmente sulla scena), talora insopportabile (il musico e la moglie manager, a cui presta il bel volto intenso Laura Morante, ottima attrice dalle scelte inesplicabili).
Non c’è satira né pura cattiveria, nello script della Thompson, ma un flebile umorismo bene educato e piacevole (il regista americano inebetito di fronte al mito Sartre, la Bellucci possibile interprete di De Beauvoir). Non c’è torrente o fiume emotivo, ma solo un blando sentimentalismo. Non c’è l’ambìta psicologia (non si parli di Sautet, per favore), assumendone il ruolo una galleria di tipi che navigano nell’ovvio con l’aperta complicità dell’autrice. E c’è solo l’ombra del brillante e crudele raziocinio dialettico dei maestri (non si parli di Resnais, per favore), sostituito da un naturalismo innocuo che tende all’autocommiserazione svenevole, a sua volta sempre pronta a tradursi – appena svoltato l’angolo – in autocelebrazione. Non è colpa di Thompson se Jaoui e Bacri lavorano in proprio; ma purtroppo anche i Thompson, madre e figlio, lavorano in proprio. E la regia? Scolastica e funzionale, non fa danni e non lascia ricordo di sé.
Ultima interpretazione della meravigliosa Suzanne Flon (fra le tante apparizioni, ricordiamo quella memorabile in Rapporto Confidenziale), a cui il film è dedicato.