TRAMA
Tom Winters, vedovo con tre figli con cui ha poco feeling, assume come governante una ragazza italiana in fuga dall’autoritario padre direttore d’orchestra. Vivono su di una casa galleggiante.
RECENSIONI
Melville Shavelson, fra i tanti artigiani della Hollywood d’oro che avevano successo al botteghino, era fra i meno dotati: il suo film funziona egregiamente quando vuole essere spiritoso, se non apertamente comico, denotando la mano felice del regista, fra buone trovate e dialoghi agili. Velo pietoso (e mieloso), invece, sulle tracce sentimentali, che siano il rapporto melodrammatico con i figli (trascurati: la soluzione non può essere l’arrivo di una prorompente italiana in décolleté) o la storia d’amore stile Cenerentola. Altra pecca grave del film: la calma piatta della casa galleggiante. Ci sono troppi pochi “movimenti” e cambiamenti nel racconto stanziale. A salvare la baracca dall’affondamento, ecco Cary Grant: la sua recitazione è sempre estremamente naturale, come se le battute se le scrivesse sul momento in autonomia. I retroscena, invece, non gli fanno molto onore: la sceneggiatura originale, infatti, era opera di sua moglie Betsy Drake, che avrebbe dovuto affiancarlo nella recitazione; quando Grant s’innamorò di Sophia Loren, la fece riscrivere a misura di quest’ultima da Shavelson e Jack Rose, senza dare alcun credito all’ex-consorte. La canzone d’amore portante, "Almost In Your Arms", è interpretata da Sam Cooke, mentre Loren canta “Bing! Bang! Bong!”.