TRAMA
Lasciata dal marito, terrorizzata dall’uscire di casa, Adele vive con il figlio Henry. Un evaso s’installa presso di loro: gentile e operoso, li conquista.
RECENSIONI
Jason Reitman persegue in un percorso registico personale e sorprendente: nel nuovo flusso di film drammatici inaugurato con Young Adult, adatta il romanzo (2009) di Joyce Maynard con una delicatezza e un afflato degni di I Ponti di Madison County. La figura del criminale gentile conquista protagonisti e spettatori ed è il caso di dire che la via del cuore passa anche per lo stomaco, poiché l’evaso di Josh Brolin cucina spesso per i suoi “prigionieri”. La pervicacia nell’evitare di essere narrativamente tradizionale, che manifestava al meglio nelle prime commedie, Reitman la profonde sia in flashback “interrotti” dove (non) rivela il crimine che ha messo l’evaso dietro le sbarre, sia con una attenzione maniacale per il dettaglio significativo, dal modo in cui Brolin lega delicatamente l’Adele di Kate Winslet, alla messinscena delle dinamiche relazionali dove i caratteri, bambino escluso che si narra con voce fuori campo, si rivelano progressivamente: il criminale, fortemente connotato dalle sue azioni, parte in svantaggio e può solo recuperare; la vera “rivelazione” appartiene ad Adele con le sue idiosincrasie. Il quadro finale racconta di un amore struggente, di un uomo da sempre bastonato che cerca una seconda occasione e di due prigionieri con ansia di liberazione. Particolari suadenti a seguire.