Catastrofico, Recensione

TWISTER

Titolo OriginaleTwister
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1996
Durata100’

TRAMA

Una squadra scientifica è alla caccia di tornado per poterli studiare, inserendo nel loro corpo una sonda. Fra loro, una coppia prossima al divorzio.

RECENSIONI

La produzione di Steven Spielberg, i mirabolanti effetti speciali della ILM di George Lucas, la sceneggiatura di Michael Crichton, la regia dello "spedito" (Speed) De Bont: ottimi presupposti traditi dall'inserimento di una traccia sentimentale noiosa. Cosa c'entrano la buffa (?) commedia sofisticata e il solito triangolo lui-lei-l’altra con il catastrofico drammatico e meraviglioso? Quello che di solito, in film del genere, è un fill-inn, un prologo-intermezzo, diventa co-protagonista senza averne le credenziali, scritto nello stesso modo banale che i medesimi autori sfoggiavano nel precedente Jurassic Park, di cui pare clonare lo schema (magie dell’elettronica e topica sostanza), dimenticando che una cosa sono i dinosauri, un’altra i “twister” (nemmeno combattuti, solo “studiati”). De Bont sfoggia comunque il suo stile fatto di montaggio frenetico, inquadrature mosse, virtuosismi vari (dolly, ma anche delle belle riprese aeree), ma gli viene a mancare la cattiveria nel momento del pericolo: senza paura, anche la tensione si perde per strada ed è sempre dietro l’angolo il fastidioso compromesso di un soggetto potenzialmente adrenalinico e crudele trasformato in prodotto per famiglie, dando troppo spazio ad una commedia sentimentale con mediocri interpreti (ad eccezione di Helen Hunt) che, oltretutto, non si spreca nemmeno nel creare un qualche parallelo allegorico con l’oggetto del titolo. I tornado "antropomorfizzati" sono una gioia per gli occhi (e per le orecchie), e De Bont ha il sano gusto di preferire vecchi stilemi “a grandezza naturale” alle animazioni digitali, ma il resto si può dimenticare, compreso l’impianto da simil - Ghostbusters (stessa gaia-banda di scienziati) che cita Shining (al drive-in), Il Mago di Oz e contiene l’ipocrita contrapposizione tematica fra istinto e tecnologia (principi estetici fondanti della pellicola).