Commedia, Sala

TUTTI PAZZI IN CASA MIA

Titolo OriginaleUne heure de tranquillité
NazioneFrancia
Anno Produzione2015
Genere
Durata79'
Sceneggiatura
Tratto daUne heure de tranquillité di Florian Zeller
Montaggio

TRAMA

Michel ha trovato per caso in un mercatino il disco che cercava da anni. Il suo unico desiderio è ascoltarlo in pace, ma tutti sono determinati ad impedirglielo.

RECENSIONI


Tratto in modo evidente da una pièce teatrale, "Une heure de tranquillité", il film ne conserva fin troppo meccanicamente l'impostazione.
Tutto avviene in una giornata, gli ambienti sono limitati, la gran parte della vicenda si svolge nel condominio del protagonista, tra ascensore, bagno, cucina, ma soprattutto soggiorno, il luogo in cui lo attendono invano giradischi e divano.
Perché Tutti pazzi in casa mia (Un'ora di tranquillità sembrava forse un titolo meno frizzante, chissà) gioca col paradosso dell'anelato momento di pace che sul più bello si rivela irraggiungibile.
Il protagonista e padrone di casa pensa soltanto a godersi il gioiello jazz finalmente nelle sue mani, ma deve fare i conti con moglie, amante, figlio, operai, donna delle pulizie, vicinato, famiglie straniere indigenti. Tutti convinti che sia il giorno ideale per confessioni, crisi di coscienza, solidarietà e riunioni tra condomini, nessuno capace di rimandare l'impulso impellente.


Lo spettatore si aspetta di trovarsi davanti un film, preventiva la sospensione dell'incredulità, ma da questo punto di vista il prodotto non funziona, restando una farsa quasi sempre irritante per inverosimiglianza. Tutti i partecipanti alla messa in scena sono figure troppo caricaturali ed esasperate per non risultare false, come i loro comportamenti - giustificabili solo se fossero sotto costante effetto di droghe.
Così il protagonista si presenta  non come un egoista, ma come un dissociato, il vicino non tanto come un rompiscatole quanto uno squilibrato, moglie ed amante isteriche e svampite.
I paradossi e la disinvoltura con cui si gestisce la trama, tra l'altro, non portano neppure il beneficio di un efficace effetto comico.
Solo il cinismo si rivela una scelta coerente portata avanti con una certa onestà. La sceneggiatura calpesta tutto e tutti, dall'amicizia al matrimonio, dalla dignità all'altruismo, toccando persino, con una punta di coraggio, l'amore per i figli. Ed anche il finale, con parzialissimo e blando momento di umanità, tutto sommato ci sta, per la maniera in cui viene messo in scena (ed è forse uno dei momenti migliori dell'intera pellicola). Resta però il sospetto che anche la mancanza di scrupoli sia più frutto della superficialità ed inautenticità di una sceneggiatura che fa muovere solo burattini da teatrino, piuttosto che di uno sguardo lucido che non vuol fare sconti.