Commedia, Recensione

TROPPO FORTE

NazioneItalia
Anno Produzione1985
Genere
Durata109’

TRAMA

Oscar sogna di lavorare nel cinema: inscena un finto incidente per attirare le attenzioni di un produttore, ma ottiene solo che una giovane attrice perda la parte restando ferita. La ospita a casa sua.

RECENSIONI

Carlo Verdone ricambia Alberto Sordi che lo aveva voluto nel suo In Viaggio con papà (1982) e riadatta la parte dell’avvocato pensata per Leopoldo Trieste. Sordi è il principale modello di molti personaggi creati dall’autore romano: lo stesso metallaro Oscar innamorato di Rambo, è un’evoluzione del Nando di Un Americano a Roma. Si possono rintracciare assonanze e differenze fra i due commedianti, in una scrittura che hanno condiviso (con l’apporto, anche, di Sergio Leone e del sordiano Rodolfo Sonego): l’italiota è un archetipo che criticano e amano allo stesso tempo ma i modi di Sordi, pur declinati in fin carriera in moralismi sempre più ingombranti, sono più cinici e feroci e, in questo caso, la sua prova è come stonata nel momento in cui deborda la sua caricatura farsesca del conte Giangiacomo Pigna Corelli in Selci. Verdone, dal canto suo, parte sempre da felici note di costume (qui parodia il tipico bullo di periferia e ingaggia coatti non professionisti per rendere meglio l’idea) ma ama troppo la commedia sentimentale buonista in cui va a parare, solleticando le superfici con l’esordio della modella americana Stella Hall. Colonna sonora di Antonello Venditti, squarci di una Roma non turistica e scene dirette da Leone stesso (il provino a Cinecittà di Oscar).