
TRAMA
Una raccolta di aneddoti che mettono in luce diversi aspetti della vita, del lavoro e del carattere dell’acclamato pianista classico canadese.
RECENSIONI
Dopo aver realizzato video d'arte, cortometraggi, videoclip e un primo lungometraggio auto-prodotto, François Girard si fa notare con questo bio-docu-fiction sul grande pianista canadese, frammentandolo in 32 (l'età in cui l'artista smise di tenere concerti in pubblico) brevi e non molto significativi brani. La musica scorre a fiumi ma lo stile filmico non sa accompagnarla adeguatamente; le testimonianze di persone che lo conobbero in vita non sembrano così rilevanti; il regista si sente eccentrico e ispirato ma finisce con l'essere scolastico e poco espressivo. Solo verso la fine osa qualcosa di più e riesce a pennellare il personaggio: bizzarro, egocentrico, un solitario in astinenza di comunicazione che usava la tecnologia (i telefoni come le sale di registrazione al posto delle sale per concerti) per porre una distanza fra sé e gli altri. A parte lo spezzone animato da Norman McLaren, forse troppo "geometrico", sono validi e curiosi gli spezzoni “L'idea del Nord”, preceduto dall'ascolto dei discorsi nell'Autogrill, quello delle domande senza risposta e lo "scherzo" del gioco in Borsa. L’attore Don McKellar co-firma la sceneggiatura.
