TRAMA
La bimba a casa dei tre scapoli è ormai cresciuta, e vivono tutti insieme, anche con la madre la quale, però, vuole sposarsi per offrirle una vita “normale”. Va a vivere in Inghilterra con la figlia e i “tre papà” ne sentono la mancanza.
RECENSIONI
Un seguito non era propriamente necessario, ma il successo al botteghino ha i suoi comandamenti: nonostante le critiche generalmente negative, siamo, più o meno, agli stessi livelli di Tre Scapoli e un Bebè, ma per ragioni del tutto differenti. Qui i meccanismi della commedia non giocano più sulla presenza di un neonato che scombussola il tran-tran quotidiano di tre amici ma si abbandonano ad una trama sentimentale di amore non dichiarato fra le più convenzionali ed insulse, poco distratta dalla trasferta inglese (con il castello di Broughton in bella vista). Più del precedente diretto da Leonard Nimoy (indisponibile perché sul set del quasi simile Bebè Mania), però, i bravi interpreti (su tutti la direttrice del collegio di Fiona Shaw) e la capace messinscena di Emile Ardolino veicolano con tenerezza le emozioni in ballo, riescono cioè a donare personalità ad un film che, sulla carta (sceneggiatura di Charlie Peters), è privo di idee divertenti e originali (che il primo capitolo aveva). E salvano il prodotto dalla troppa calcolata carineria.
