Commedia

TRE SCAPOLI E UN BEBÈ

TRAMA

Tre scapoli condividono un appartamento: quando uno di loro lascia la casa, si ritrovano fra le mani un bebè che presumono suo. Sono in aperta difficoltà a gestirlo e finiscono anche invischiati in un traffico d’eroina.

RECENSIONI

Al rifacimento hollywoodiano di Tre Uomini e una Culla (1985) della francese Coline Serrau capita la sorte degli adattamenti del connazionale Francis Veber: prêt-à-porter nelle versioni originali, funzionano commercialmente anche oltreoceano per quanto, nel piegarsi a codici e convenzioni diverse, possa capitare che dosi e ingredienti inacidiscano la formula. Quando Due Fuggitivi e Mezzo verrà trasformato dallo stesso Veber nel In Fuga per Tre del 1989, ci sarà garanzia sulla reiterazione di un composto vincente: in questo caso, invece, Coline Serrau è stata licenziata durante la pre-produzione per divergenze di vedute artistiche con i produttori e gli sceneggiatori Jim Cruickshank e James Orr, e pesa più che mai la schematica macchina degli stereotipi della Disney che produce (Touchstone Pictures). La simpatica idea non appare ben sfruttata, le potenzialità del racconto si riducono a un divertimento efficace ma tiepido, le “voglie di tenerezza” restano solo su carta, con i dialoghi e il disegno dei personaggi che non riescono ad andare oltre al mero mestiere. Nonostante tutto, questo facile, funzionale, scontato intrattenimento, grazie soprattutto alla simpatia dei tre interpreti, è stato un enorme successo al botteghino (da cui sequel nel 1990).