Drammatico, Evento, Recensione, Sala

TRE COLORI – FILM ROSSO

Titolo OriginaleTrois couleurs: Rouge
NazioneFrancia, Polonia, Svizzera
Anno Produzione1994
Durata99'
Montaggio
Scenografia

TRAMA

Il caso (?) fa incontrare in una piovosa Ginevra una giovane fotomodella dedita ad aiutare il prossimo ed un disilluso giudice in pensione convinto dall’esperienza (e dal suo discutibile hobby di spiare le conversazioni telefoniche dei vicini) dell’impossibilità di poter fare qualcosa per qualcun altro. Tra le due diverse personalità nasce un’imprevedibile reciproca amicizia che si concluderà con un misterioso gesto da parte del giudice che spingerà la ragazza ad imbarcarsi su un traghetto che…

RECENSIONI

Terza parte delle trilogia "dei colori" e ultimo film di Kieslowski. Il ritorno all'ordine, la matassa di fili che si sbroglia lasciando trasparire una luce chiarificatrice in un finale quanto mai corale e quanto mai commovente, definitivo, a suo modo lapidario e catartico. Kieslowski ci consegna un'opera formalmente impeccabile, leggera e delicata, che ancora una volta esplora gli abissi insondabili del caso, dei destini che inesorabilmente si intrecciano, nella vita vissuta delle persone come in quella non vissuta dell'osservatore passivo (il giudice) che tenta di appropriarsi delle vite altrui. L'amore tra Valentine (I.Jacob, fu Veronique, come al solito magica, solare, ancora una volta adorabile) e il vecchio giudice in pensione (Trintignant) non può sbocciare per l'irrevocabile sfasamento dei piani temporali, e allora il quesito più importante del film diventa questo: può l'esistenza di uomo compiersi in corpo "altro", muoversi nella carne di un altro uomo, compiersi in un'altra vita del tutto simile alla sua? Kieslowski risponde, con la solita delicatezza, ma il finale resta aperto, in sospeso tra la pesantezza e il rigore della realtà e la magia della finzione. Forse la parte migliore della trilogia, senz'altro un capolavoro (abuseremmo di luoghi comuni a parlare di testamento?) di un regista indimenticato.