Drammatico

TOY BOY – UN RAGAZZO IN VENDITA

Titolo OriginaleSpread
NazioneU.S.A.
Anno Produzione2009
Durata97’

TRAMA

Nikki vive nel lusso, convinto di aver conquistato Los Angeles: seduce donne ricche e si installa nelle loro ville. Finché non s’invaghisce di una cameriera difficile da conquistare.

RECENSIONI

Le doti dello scozzese David Mackenzie sono opzionate da Hollywood per trasporre la prima sceneggiatura dell’attore Jason Hall, un American Gigolò (o Shampoo) con Io narrante sbarazzino e con decalogo alla moda per conquistare l’altro sesso. Il doppiaggio italiano fatica a stare al passo di doppi sensi e slang (ma il nostro titolo è più efficace di quello originale) di una voce fuori campo imprescindibile che, con ferocia ammiccante, descrive la distanza fra ciò che vediamo e le strategie messe in atto per arrivarci. È un peccato che il film, ad un certo punto, rinunci alla spietatezza per rincorrere lo scontato iter, con abbraccio moralistico da favola, dell’impenitente seduttore che cade per vero amore, soprattutto alla luce di premesse accalappiatrici e di un finale amaro. Jason Hall, inoltre, forza troppo le direttrici del racconto per porre il protagonista in un baratro che lo illumini: Nikki inizia a comportarsi in modo ingiustificabile solo per permettere il punto di svolta in cui il miglior amico lo abbandona e le discoteche, ad esempio, lo bandiscono senza motivo apparente, solo per servire lo schema pilotato dell’apologo. Funzionava il decalogo, poteva funzionare anche l’incontro del protagonista con una sua pari: anziché concentrarsi sul “grande amore” con espedienti scontati, era meglio sviluppare il duello di manipolazione fra i due dove, essendoci anche sentimento, sarebbe stato arduo distinguere la tattica di seduzione dal moto sincero. Dal canto suo David Mackenzie, soprattutto nel piano sequenza al party iniziale con Anne Heche, ci mette tutto l’impegno.