THIS IS NOT A LOVE SONG

Anno Produzione2002

TRAMA

Inghilterra del Nord: la fuga attraverso la brughiera di Spike e Heaton, inseguiti da un gruppo di contadini che intendono vendicare la morte accidentale di una ragazza provocata da uno dei due, conduce a un tragico epilogo.

RECENSIONI

L’unica opera in concorso girata in digitale è un atipico e sofferente road movie bombardato dalle note dei Public Image Ltd. di John Lydon, la storia di un angoscioso inseguimento tra le fredde e inospitali lande scozzesi in cui la comprensione dell’inglese dei due protagonisti è ausiliata da sottotitoli in inglese. “This is not a love song” è un film cupo, ingrigito dalle atmosfere piovigginose, ulteriormente raffreddate dal supporto digitale. Un film che mostra una violenza per lasciar sottintendere un amore tutto rinchiuso in poche frasi “off” pronunciate da Heaton e mai udite da Spike.

A detta del regista Bille Eltringham, l’uso del digitale mirava a “dar vita a uno stile che portasse il film a qualcosa di più poetico del solito realismo sgranato” ossia ad “un’estetica che fosse diversa dal cinema che imita la realtà”. Senza dubitare della buona fede di Bille né della sua onestà intellettuale, i tipi del Dogma sono 7 anni che battono quel sentiero, dunque questa sua dichiarazione di estetica-poetica arriva un po’ fuori tempo massimo. Detto questo, This is not a love song ha i suoi motivi d’interesse: costruisce due personaggi intriganti e li immerge in una caccia all’uomo non priva di suspense, sfuma con abilità i confini tra bene e male, carica di purissima e “ruspante” malvagità gli inseguitori e confeziona un finale cupo che lascia il segno... però... subito dopo la fine dei titoli di coda sorge un dubbio: sarà vera gloria o è “il solito realismo sgranato del cinema che imita la realtà” a nobilitare il film oltremisura?
Nota finale à la Mereghetti: il titolo del film è quello di una canzone dei PIL di John Lydon, già cantante dei Sex Pistols con lo pseudonimo di Johnny Rotten.