Azione, Criminale

THE TRANSPORTER

TRAMA

L’ex-militare statunitense Frank fa il “trasportatore” per affari illeciti: scopre che il nuovo “pacco” da consegnare è una ragazza cinese e attira le ire del committente che lo vuole morto.

RECENSIONI

Hollywood ha inondato per decenni il mercato europeo di spazzature d’azione: è giusto che un trasporto di liquame gli torni indietro ad opera di Luc Besson (produttore/sceneggiatore). Per l’occasione “anglofila”, si fa coadiuvare alla sceneggiatura dal Robert Mark Kamen de Il Quinto Elemento ma bastava un qualunque sedicenne preso per strada per inventare questo racconto, questi personaggi e queste situazioni impossibili alla James Bond. Dopo Taxxi, si ricicla Driver: il professionista con regole non derogabili, che non fa domande e che, ovviamente, finirà nei guai perché ha il cuore tenero. Triviali e indispensabili i cattivi grossolani: a seguire tutti i cliché del caso, fra i più triti che si possano immaginare, pure contornati da vene di commedia mal ingranate. Corey Yuen è co-regista (action director nei crediti americani dove Leterrier è regista, regista in toto in quelli europei che vedono Louis Leterrier come ‘regista artistico’) perché sono frequenti gli scontri con arti marziali, per unire cinema di Hong Kong e Steven Seagal (Jason Statham si candida a nuovo re del cinema muscolare: fisico inespressivo in azione). Inguardabile e inascoltabile (il tappeto sonoro di Stanley Clarke, il soundtrack cool rap): lo salvano dal fondo della classifica della Storia del Cinema due sequenze gustose, quella rubata a Once Upon A Time In China III in cui Frank cosparge il pavimento di olio da motore, fa scivolare i nemici e li colpisce con i pedali di una bicicletta e, a seguire, quella in cui, mentre crivellano il mare di proiettili, Frank prende ossigeno dalla bocca di un avversario morto (le scene sott’acqua sono girate da Besson). Onta non lavata: due seguiti e una serie televisiva.