TRAMA
Tracey ha quindici anni e una vita instabile.
RECENSIONI
Film sul disagio adolescenziale (che novità) in cui il personaggio principale, osteggiato dai compagni di scuola, in perenne conflitto con i genitori, alle prese con una pubertà problematica, confonde realtà e immaginazione. Materia tutto sommato convenzionale, complicata dalla modalità narrativa (si rimescolano le carte della cronologia) e dalla scelta del multi-frame (il regista scompone lo schermo e, per quasi tutta la sua durata, uno sfrenato split-screen moltiplica le immagini): la vita della protagonista si ricostruisce, dunque, attraverso i frammenti narrativi e visivi e il senso ultimo del suo affanno esistenziale si coglie soltanto quando tutti risultano in nostro possesso. Non mancano momenti visivamente suggestivi, l’autore dimostrando un discreto gusto e una capacità compositiva dell’immagine non disprezzabile, ma la scelta della visione a puzzle risulta del tutto velleitaria e quasi mai funzionale. Con il procedere dell’opera, insomma, la scomposizione temporale e quella visiva si rivelano facili espedienti per confondere le acque e simulare un interesse per uno script piuttosto debole. Assolutamente rimarchevole, invece, l’interpretazione di Ellen Page, chiamata a interpretare il personaggio principale come fosse una giovane Patti Smith, che conferisce forza e carattere al suo personaggio, perso nelle temperie dei sensi di colpa, vero punto di forza della pellicola. Tutti i frammenti si possono scaricare da Internet e ciascuno può ricostruire il film a suo piacimento. Non astenersi perdigiorno.