Animazione, Recensione

THE SKY CRAWLERS

Titolo OriginaleSukai kurora
NazioneGiappone
Anno Produzione2008
Durata121'

TRAMA

In un tempo e luogo imprecisati, bambini aviatori combattono una guerra senza causa.

RECENSIONI

Tempo dilatato, o meglio congelato ed azioni reiterate fino allo spasimo e alla totale alienazione. Bambini sottratti al tempo che vivono in un eterno presente e che muoiono nel momento in cui, come i prigionieri della caverna di Platone, vedono il sole prendendo coscienza della propria condizione. Una società regolata, esseri sui quali agisce una coazione a ripetere che perpetua il regime: ma è possibile sfuggire alla legge del Padre? Con questo interrogativo si chiude l’ammaliante racconto di Mamuro Oshii. Mettendo in bocca a personaggi volutamente monolitici riflessioni sul Sistema che paiono mutuate dall’opera di un Foucault o di un Derrida, il regista di Ghost in the Shell rende esplicita, nella parte centrale del racconto, ciò che la prima ora aveva sibillinamente suggerito, giustificando, altresì, la passività, remissività e ieraticità dei suoi eroi bambini: la verbalizzazione che svela il “mistero” obbliga non soltanto a risemantizzare quanto visto, ma a riqualificare lo statuto delle immagini e della narrazione stessa, disvelando, così, le ragioni della forma del testo (dei tempi dilatati, della geometrica composizione di quadri statici, della “freddezza” dell’insieme). Un’opera complessa, ostica a tutta prima e ardita nella combinazione/contrapposizione stridente di disegno tradizionale ed animazione digitale (per le sequenze aeree).