TRAMA
Angela Bennett è un’esperta in virus informatici e riceve, per posta, un programma per cui dei terroristi della rete, “I Pretoriani”, ucciderebbero: i suoi amici muoiono, la sua identità viene cancellata dalla rete.
RECENSIONI
Irwin Winkler (Indiziato di Reato) non è un regista molto dotato e alcune scene improbabili lo testimoniano: rende male, ad esempio, il personaggio del killer con scrupoli; sono grossolani, per quanto fondamentali nella suspense, “i punti di fuga” della protagonista braccata (non si comprende: perché tolga il caricatore dalla pistola; perché la donna scambiata per lei stia correndo; perché l’animatore del Luna Park travestito da coniglio sia così molesto). Suggestive la finta soggettiva di Angela quando entra nel cuore della società informatica, l’allegoria visiva del virus “catartico” che si trasforma in mazzo di fiori e l’ironia finale, con la macchina da presa che preme, sullo schermo, il π dei pretoriani. Dall'ex-produttore di una grossa fetta del miglior cinema americano degli anni settanta, quella in cui nacque il filone con la paranoia del complotto politico (di cui il presente è un affiliato), ci si aspetterebbe comunque di più. Ci pensa la sceneggiatura di John Brancato e Michael Ferris a mantenere viva l'attenzione con un "hacker-movie" (Wargames è stato l’apripista) che, mentre propone i luoghi comuni dell'innocente in trappola, fornisce anche un sottotesto notevole, per l’epoca, nella sua critica feroce alla "internet-age", spesa più nella realtà virtuale che nella vita vera, "punita" dalla trama per aver tagliato fuori il mondo ed i rapporti interpersonali, fisici. La figura interpretata dalla simpatica Sandra Bullock, difatti, non è la solita vittima senza colpa, paga l'autarchia isolazionista del tipo di vita che ha scelto. L'elemento più inquietante di quest'invettiva ben congegnata è la dimostrazione di quanto sia pericoloso ridurre le persone a "database": scompare la privacy, si pilotano la Storia, le istituzioni, le identità e si mette…"nella" rete (non "in") il mondo. Il plot sa essere crudele, non dà appigli alla protagonista (nello stile del regista, dimenticato, Andrew L. Stone) e infierisce affiancandole una madre senza…memoria, appunto. Omaggi a Colazione da Tiffany, Freaks e Delitto per Delitto. Ha dato origine ad un serial televisivo nel 1998.
