
TRAMA
L’agente della Cia Max ingaggia cinque uomini dell’esercito per annientare un campo di terroristi in Bolivia. A missione compiuta, però, tenta di eliminarli ma uccide solo i bambini che avevano tratto in salvo. Una misteriosa donna offre ai soldati la chance di tornare negli Stati Uniti per vendicarsi.
RECENSIONI
Il film, basato su di una serie di fumetti della DC Vertigo del 2004 ad opera di Andy Diggle (testi) e Jock (disegni: suoi anche quelli sui titoli di testa), è uscito lo stesso anno di A–Team, di cui emula lo spirito d’azione + commedia mentre porta avanti un simile commando di fuorilegge che raddrizza i torti istituzionali. Segue la moda anche nell’utilizzo prettamente spettacolare delle armi, nel disegno di macchiette che non sono veri e propri caratteri, nel villain bigger-than-life, alla 007. Gli autori avrebbero mostrato più coraggio o rispettando il fumetto di base, più cupo ed inquietante, o ripescando la serie originale anni settanta della Dc Comics, dove “gli sfigati” (losers) erano antieroi e le storie prettamente antimilitaristiche. Il parigino Sylvain White (figlio di un campione di basket afroamericano) gira anch’egli “alla moda”, da premiato autore di clip musicali quale è: montaggio veloce, stop frame, velocizzazioni digitali e, ogni volta che parte l’azione, canzone dura-cool nel soundtrack. Ma non azzecca del tutto i toni: prediligendo quelli da sparatutto ilare e smargiasso, non sa gestire i passaggi più di pathos o tragici, mentre rinnega il realismo drammatico precedente (per quanto scanzonato) quando sposa il troppismo inverosimile con l’entrata in campo del personaggio di Max (crudele fino alla gratuità: spara all’assistente perché inciampa mentre sorregge il parasole). Se anche la sceneggiatura, opera del regista Peter Berg e di James Vanderbilt, è una cosuccia superficiale, che azzecca giusto qualche battuta, alla fine l’operazione riesce simpatica per merito delle scene spettacolari (su tutte l’assalto al blindato in elicottero) e degli interpreti del commando di vendicatori, l’impagabile Chris Evans in primis, protagonista di una gag dietro l’altra (uno spasso quella in cui stende due guardie millantando poteri psichici).
