TRAMA
Nasce “fratellino”, il figlio dell’assassino Kroeger e dell’infermiera Judith, mentre il dottor Helmer sta per trasformare Krogshoei in uno zombie.
RECENSIONI
Le inquietanti e incubali atmosfera e drammaturgia della prima tranche di episodi lascia il posto al registro comico e grottesco in anticipo su Idioti, divertente e graffiante ma, nel complesso, collante di un impianto generale più lasco, verboso e prevedibile. L’angoscia lascia il posto a una sorta di MASH in cui, con ferocia, si ritrae la casta medica inetta, opportunista, stupida, disumana, impegnata a lottizzare i posti-letto, a giocare infantilmente nella loggia massonica o con la vita del prossimo, con conflitti di potere interni (al nuovo direttore generale, che vuole raddrizzare le storture, vengono truccate le ispezioni), abusi di potere, insabbiamenti e chiusura mentale verso la medicina alternativa, rappresentata, in gag, da un chirurgo nero che asporta definitivamente il “male” dalla testa della signora anziana e il sarcoma di un collega che protesta (rappresenta la medicina tradizionale: piuttosto, si sarebbe tenuto il tumore). Il feroce Lars von Trier rincara la dose nel controcanto della generazione di studenti che prenderà il suo posto: giovani che amano gli splatter, barano agli esami, imparano a ricattare gli esaminatori mentre i pochi onesti, considerati tediosi, farebbero di tutto per il sesso. Di mistero in mistero, si ripassa dal coro greco diversamente abile che intona “Credevo di sapere tutto, ma non so niente” e si ricomincia fra Rosemary’s Baby, spiriti inquieti e soggettiva in verde di un “occhio del male” dove, di continuo, viene proposta la testa mozzata relativa allo scherzo del primo episodio, ma senza spiegare perché: tutta questa seconda parte è come di “passaggio” verso un’ipotetica terza mai realizzata e, a differenza della prima, non trova “conclusioni”, lasciando molto in sospeso.
