Noir, Recensione

THE ICE HARVEST

Titolo OriginaleThe Ice Harvest
NazioneU.S.A.
Anno Produzione2005
Genere
Durata88
Fotografia
Montaggio

TRAMA

Wichita, la viglia di Natale. Charlie, avvocato corrotto, con l’aiuto di Vic, pornografo, deruba il proprio, losco, datore di lavoro. Le cose non andranno secondo i piani.

RECENSIONI

Distribuito con due anni di ritardo, in un periodo di solito non adatto ai saldi, “The ice harvest” approda, come si dice, sui nostri schermi in un numero di copie che lo condanna inevitabilmente all’invisibilità. Ramis confeziona un noir che si abbandona a temi e stilemi del genere, ambendo non tanto a rivisitarli, quanto a ridare loro vita in una dimensione dichiaratamente classicheggiante. Personaggi in cerca di riscatto in un’alienante ambientazione di provincia, alto tasso di cinismo e emoglobina sotto la neve di Natale, mentre l’inganno, motore dell’intera vicenda, si miscela agli oscuri giochi del destino, contrapponendo ragione e caso nel viaggio al termine della notte del protagonista: fumi d’ alcool e umori di femme fatale inebriano di paura e paranoia, lo statuto di verità altalena, fino alla presa di coscienza finale. Nulla di originale, tutto molto nero anni ’40. Prevedibile per esibita genericità, rimane comunque teso, senza tregua, attento a costruire una trama compatta, densa di rimandi interni e ribaltamenti, dotata di una spiccata attenzione ai dettagli, in un meccanismo senza inceppi, come i classici comandano. Anacronistico e nostalgico, semplicemente un bel film, ben girato, ben recitato, soprattutto ben scritto. Sembrerebbe utopia. Ovviamente, un flop ai botteghini.