Drammatico, Fantascienza

THE HOLE (1998)

Titolo OriginaleDong
NazioneTaiwan
Anno Produzione1998
Durata95'

TRAMA

A sette giorni dalla fine del 1999, un virus ed una pioggia incessante hanno svuotato Taiwan dai suoi abitanti. Un buco nel pavimento mette in schiva comunicazione un uomo e una donna.

RECENSIONI

Alcune voci fuori campo sui titoli di testa aprono gli occhi (della mente) su di uno scenario apocalittico di fine millennio. Il motore della cinepresa warholiano si accende su di un corpo addormentato. La fissità e la lunghezza delle sequenze estenuano, lo squallore dei quadri s'impadronisce della visione. All'improvviso il grigiore è squarciato da un numero musicale coloratissimo: Kuei-Mei Yang fa il verso ad una diva del musical anni cinquanta di Hong Kong, Grace Chang. Antonioni (Hsiao-Hsien Hou) incontra Fellini. Questa nota vitale, prima di stemperarsi del tutto nelle depresse direttrici della solitudine di cemento e dell'incomunicabilità metropolitana, lascia traccia di sé sulle pareti umide e asfittiche, venando d'ilarità grottesca il dramma. Kang-sheng Lee vomita nel buco, Kuei-Mei Yang fa pipì con un catino in testa; l'interazione, sebbene forzata, basata sul voyeurismo e l'invasività, è cominciata. In seguito il racconto allontana i due protagonisti, li soffoca in inquadrature contornate dai muri, mentre le parole scompaiono del tutto e le spiegazioni scientifiche sull'epidemia aumentano l'inquietudine: il virus è trasportato dagli scarafaggi, e rende simili a questi insetti che amano rintanarsi in luoghi bui e umidi. È arduo cogliere la differenza fra gli infetti e gli urbani "sani", chiusi in scatole di sardine condominiali, refrattari ai propri simili, esiliati dalla luce del sole. Il personaggio di Kuei-Mei Yang, in realtà, ha delle fantasie erotiche sull'uomo del piano di sopra e il suo occhio "celeste". Starnutisce, e sogna di nuovo il musical ma, dopo la sua libidine e l'azzardo dell'altro (che fa penzolare la gamba dal soffitto, attraversando…il buco), è la follia ad averla vinta. La donna, carponi nell'acquitrino, si chiude a…scarafaggio. L'uomo scoppia in un pianto straziante. Per fortuna si può cavalcare l'arcobaleno della nostalgia con le allegre canzoni di Grace Chang e sperare in un lieto fine da favola.