THE DISAPPEARED

Anno Produzione2008

TRAMA

La vita di Matthew Ryan è devastata dopo la scomparsa del fratellino Tom. Il padre Jake lo aveva lasciato in sua custodia e ora Matthew si sente responsabile dell’accaduto. Il padre cerca di reprimere rancore e biasimo ma sta andando a pezzi. Un giorno, Matthew sta guardando una scatola con vecchi ritagli di giornale e videocassette sulla scomparsa di Tom. Improvvisamente sente una voce spettrale in uno dei video che gli dice: “Non sei mai venuto da me!”. È la voce del fratello. Il ragazzo mostra subito il video al padre ma questa volta non si sente nessuna voce. Matthew racconta il tutto al suo migliore amico Simon. Sta diventando pazzo? Tom è vivo o morto?

RECENSIONI

Gotico contemporaneo

Se non fosse per l'ambientazione nella periferia degradata di Londra, tutta cubi di cemento e gang giovanili, l'opera di debutto di Johnny Kevorkian sarebbe un horror gotico da ascrivere appieno nella tradizione britannica. Il film non segue infatti la moda del periodo, focalizzata sul mostrare, spesso oltre l'immaginabile, il delirio umano nelle sue conseguenze devastanti sul corpo, ma si premura di suggerire un disagio ponendo l'attenzione sulle sensazioni. La fotografia di Diego Rodriguez interpreta la mestizia dei personaggi prediligendo toni cupi che si accendono di colore solo nei flashback, che rimandano a un tempo felice ormai remoto. Sono piccoli dettagli a creare inquietudine: una porta che sbatte, il suono improvviso di una voce, un sogno ricorrente, un mucchietto di terra gettato in faccia, un'incapacità di comunicare, una solitudine che pesa. È più ciò che non si vede ad accendere curiosità ed interrogativi, rispetto alla palesità di gesti apparentemente ordinari eppure allusivi e carichi di non detti. Almeno fino a quando i nodi non giungono al pettine, con un'astrazione che trova concretezza in una svolta di sceneggiatura molto più banale delle premesse. La spiegazione finale, poi, ha più di un'affinità con Il sesto senso di Manoj Night Shyamalan e ha il difetto di essere telefonata con una mezz'ora di anticipo. Tra i demeriti del film anche il contributo del cast, protagonista (Harry Treadway) a parte, che si affida per lo più a gesti codificati privi di verità (l'ira di maniera del padre, la vicina di casa smorfiosetta). Resta comunque il tentativo di seguire una strada personale in cui i brividi, pur rifacendosi a stilemi classici, si calano nel quotidiano, dove è soprattutto la paura dell'altro ad alimentare timori ancestrali sempre pronti a determinare una perdita delle certezze.