TRAMA
Nel cuore della notte, un’auto arriva in un isolato cottage nella campagna inglese. Litigando continuamente, i fratelli David e Peter scendono per ispezionare il nascondiglio. I due hanno pianificato uno stratagemma per far soldi: un rapimento. Infatti, chiusa nel bagagliaio della macchina, c’è Tracey, legata, imbavagliata e svenuta. Anche il suo fratellastro Andrew, la pecora nera della famiglia, fa parte del piano. Il rapimento però va completamente all’aria, con Tracey che ribalta i programmi dei suoi rapitori e fugge con Peter come ostaggio. David e Andrew li seguono nel bosco ma scopriranno ben presto qualcosa di davvero terrificante in agguato nel buio…
RECENSIONI
Più risate che brividi
Un rapimento finito male. Un inaspettato incontro nel cuore della notte. Due fratelli caratterialmente agli antipodi. Una bionda tutto pepe. Situazioni e personaggi creati e messi in scena dall'inglese Paul Andrew Williams non brillano certo per originalità. Una volta appurato, però, che il film ricicla decine di modelli precedenti (Sam Raimi e i fratelli Coen per i risvolti thriller e l'immancabile Tobe Hooper per la virata horror) c'è spazio anche per il divertimento. Williams punta infatti molto sulla farsa, capovolgendo i luoghi comuni dei generi affrontati e ironizzando sulle tante citazioni di cui dissemina il racconto. Il suo obiettivo sembra essere quello di cavalcare un immaginario noto per poi disattendere il più possibile le aspettative. La biondina remissiva e virginale diventa la bomba sexi iper-cazzuta; il personaggio che fugge correndo non è la lolita in abitino succinto ma il ciccione sballonzolante. E così via, riuscendo in più di un'occasione a stupire. Se si ride parecchio, però, non ci si spaventa granché. Poco male, perché per gli amanti dell'horror c'è comunque spazio per molte varianti gore assai elaborate (dal taglio di un pezzo di piede al distacco dell'intera colonna vertebrale) con una voglia di splatter che occhieggia allo stile di Peter Jackson, omaggiato anche nella scelta, tra gli interpreti, di Andy Serkis, attore feticcio del regista neo-zelandese (è l'anima umana dietro ai volti di sintesi di Gollum de Il Signore degli Anelli e di King Kong). Il merito della riuscita è anche di una sceneggiatura che caratterizza con efficacia i personaggi, soprattutto i due fratelli protagonisti, da subito irresistibili nel contrasto, prevedibile ma assai funzionale, tra il ruvido e il molle. Un po' troppo insistita, invece, tutta la seconda parte in cui entra in scena il mostro (esageratamente "Leatherface" e per di più con un trucco così così), ravvivata però da un ritmo indiavolato. Ottimo il cast, in particolare Reece Shearsmith che esalta l'imbranataggine del fratello nerd e la sua impreparazione alla piega nera degli eventi. Se la visione è assolutamente piacevole, dissacratoria e allegramente liberatoria, si comincia però a essere stanchi di emuli più o meno riusciti di Non aprite quella porta. Il rischio, solo in parte superato, è l'eccessivo debito con un immaginario così tanto consolidato da risultare ormai scontato.
