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TRAMA
Yoko riceve un messaggio vocale sul cellulare: proviene dal suo stesso numero, è datato due giorni dopo e contiene la sua voce che urla disperata. Morirà in circostanze tragiche innescando una catena: quando la chiamata arriva alla giovane Yumi, questa proprio non ne vuole sapere di raggiungere “il suo cielo” e tenta di mettersi in salvo.
RECENSIONI
Il film del prolifico maestro giapponese Takashi Miike si squarta nettamente in due parti: innanzitutto una lunga introduzione, telefonata (pardon...) e luogocomunista, che scodella una serie di ammazzamenti in grado di spaccare il minuto (la citazione diretta: FINAL DESTINATION), dove lo spettatore si rassegna convinto di succhiare il solito drink. Rimando allintervento di Matteo Catoni su PHONE per riassumere la sensazione regina nel primo tempo di THE CALL: lo sguardo, non abbastanza catturato dallintreccio (un peccato mortale, soprattutto per il genere), si pone domande di senso denudando lovvia inverosimiglianza di fondo del prodotto fino allatavico sbuffo: ma questo non è possibile! Quando la pellicola gracchia ormai sulle corde del filmaccio, con un climax allincontrario che culmina in una critica ai media sfacciata ed evidente... sorpresa! Loggetto scenico diventa qualcosaltro nellinsinuarsi di una lunga parte ospedaliera, che inizia intorno alla metà e non finirà più (letterale); un diagramma classico (la bambina, il luogo oscuro, le apparizioni) si impenna su un talento visionario autentico, grondante torbido, che si diverte a giocare con il corpo (cianotico, carbonizzato, tumefatto, snodabile) fino allenigma sfuggente che costituisce la conclusione per una chiave di lettura si rimanda alla frase fantasma della sorella di Yashimita, aprite bene le orecchie. Miike si crogiola dunque in un registro pacchiano e commerciale guadagnandosi la prima distribuzione nelle sale italiane; parte da una suggestione scopiazzata (la telefonia mobile è il Male: una frigida critica al consumismo che si espleta nelle ripetute inquadrature su folle cellularizzate) ma lo fa per sviluppare un discorso filmico proprio, che legittimamente deposita lennesimo tassello nella scuola dagli occhi a mandorla (e varie sono le implicazioni: non ultima la citazione allhorror italiano, si veda la nenia assassina mutuata da PROFONDO ROSSO). A rischio fallimento per unora tonda e miracolato dalla virata conclusiva, THE CALL si rivela comunque uninteressante turba psichica, molto diversa da quello che sembra, capace di raggelare una soffocante serata destate.
Presto dallOriente altre perline insanguinate da visionare con cura: TWO SISTERS di Ji-Woon Kim a fine agosto, RESURRECTION OF A LITTLE MATCH GIRL di Jang Sun-Woo per inizio ottobre.
