Recensione, Western

TEMPO DI TERRORE

Titolo OriginaleWelcome to Hard Times
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1967
Genere
Durata103’

TRAMA

A Campo Morto giunge un bandito che brutalizza le puttane, uccide chi si oppone e dà fuoco indisturbato alla cittadina prima di andarsene. L’avvocato a capo della comunità è l’unico a restare per ricostruire il paese e fa passare per sua moglie una superstite del bandito, che l’avverte che tornerà.

RECENSIONI

Da un potente romanzo psicologico di E.L. Doctorow (1960), con trama archetipica e tipica del cinema western (vedere Notte senza Legge di André De Toth), un’allegoria della nascita di una nazione con composite riflessioni sull’essere uomo (evoluto-civilizzato se rifugge la violenza o nel momento in cui reagisce al sopruso, fino ad uccidere?). Kennedy dà prova di maestria nei primi dieci minuti senza dialogo e con musiche allarmistiche: senza introduzione o spiegazione, osserva le gesta nefande di un essere sputato dall’Inferno (la sovrimpressione fra il suo volto e le fiamme), che ride come un folle e ha la smorfia dell’uomo ottuso, superbo e cattivo di natura. L’interessante anomalia di un protagonista non eroico ma vigliaccio, invece, è in parte minata dalla recitazione di Henry Fonda, in cui sono assenti tormento e sensi di colpa, creando discrasia fra ciò che (non) fa, ciò di cui è accusato dalla superstite (fino ad un odio folle, nato dalla paura che torni il mostro e non la sappia difendere) e il suo modo di essere, imperativo e sicuro di sé. Anche il finale tragico (poco amato da Doctorow), senz’altro d’effetto nell’iperbole fatalista, butta all’aria il lavoro dell’apologo: manca la presa di posizione presagita, con gesta che paiono più dettate dal Caso. Nella stessa zona, l’assurda e nefasta mossa dell’avvocato protagonista rende inintelligibile l’eventuale “morale” (sbaglia la donna in quanto ossessionata dalla violenza necessaria o l’avvocato in un colpo di scena maldestro in cui, nonostante le belle parole, non sa comportarsi da eroe?). Peccato, ma il film resta peculiare nel genere e nella filmografia di Kennedy che, di solito, predilige le commedie (l’ironia non manca), mentre ribadisce il suo impegno nel riservare uno sguardo alla condizione femminile nel cinema di frontiera. Un mistero il motivo per cui il paese Hard Times (‘Tempi duri’), doppiato, diventi Campo Morto.