Commedia

TEMPO DI GUERRA, TEMPO D’AMORE

Titolo OriginaleThe americanization of Emily
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1964
Genere
Durata128'

TRAMA

Seconda Guerra Mondiale: Charlie è un “sottopancia” (aiutante d’alti ufficiali) che ha fatto della vigliaccheria una filosofia di vita. L’inglese Emily, al contrario, s’è sempre innamorata di eroici…morituri.

RECENSIONI

Lo sceneggiatore Paddy Chayefsky, spina nel fianco della coscienza umana/americana, ama esaltare le figure che la Storia Ufficiale, per comodo, dimentica. Offre a Arthur Hiller e a James Garner (reduci dall'anonimo Letti Separati) la possibilità di uscire dalla routine: per la prima volta, il regista può sfoderare quell'anima agrodolce, feroce e beffarda che gli permetterà di girare, in una carriera costellata di splendori e miserie, le sue opere migliori. L'audace script (che ha un precedente ne Il Sesto Eroe del 1961, con Tony Curtis eroe riluttante), tratto dal romanzo di William Bradford Huie, fu criticato per la spietatezza con cui oppone alla retorica dell'eroismo bellico (Chayefsky ne sa qualcosa: combatté in Europa e rimase ferito a causa di una mina) la "filosofia del vigliacco", declamandone in modo persuasivo ragioni e credo: l'etica della guerra è una follia proprio perché si fa guidare dalla concezione dell'eroismo come virtù. I militari, l'opinione pubblica e le vedove piangono e mitizzano i loro morti, crogiolandosi nell'ipocrisia di chi perpetua come valore un fatto di per sé negativo (la morte). Se tutti gli uomini la pensassero come Charlie, che preferisce imboscarsi piuttosto che crepare per il "giusto ideale", non ci sarebbero più guerre, resterebbero, come sani principi, solo quello dell'amore e della famiglia. Il destino beffardo giocherà un brutto tiro al nostro anti-eroe, rendendolo protagonista, suo malgrado, di tutto ciò che più aborrisce: la scena dello sbarco in Normandia è da antologia (in barba a Il Giorno più Lungo), non solo per i suoi sviluppi paradossali, ma anche per come filma l'orrore della guerra attraverso la paura negli occhi di un soldato all'Inferno, costretto a fuggire, prima ancora che dal fuoco nemico, dal fanatismo dei propri compagni eroici. Altri dardi avvelenati sono rinvenibili negli spassosissimi ed affilati battibecchi “culturali” fra Garner e Julie Andrews (USA vs. Inghilterra) e nella descrizione di salotti/festini sessuali di ammiragli e generali, preoccupati più della competizione intestina e della propaganda che della vita dei propri uomini.