TRAMA
Nell’arcipelago di Vanuatu, si consuma l’amore impossibile fra Wawa e Dain, della tribù degli Yakel. Quando, per placare l’inimicizia fra gli Yakel e gli Imedin, Wawa è promessa in moglie a un Imedin, i due giovani decidono di fuggire insieme.
RECENSIONI
Vincitore della Settimana della Critica, Tanna è una love-story che ha la forma di un documentario etno-antropologico, o una storia vera raccontata come una fiaba.
Tanna è una delle più fertili e popolose fra le isole che compongono larcipelago vulcanico di Vanuatu, nel Pacifico meridionale, a quasi 2000 Km dallAustralia. I rapporti intertribali fra i diversi gruppi aborigeni sono preservati attraverso uno strumento tanto prezioso quanto delicato. Lo scambio delle mogli attraverso matrimoni combinati garantisce il rafforzarsi di legami di parentela fra i membri di tribù altrimenti ostili. Alla fine degli anni 80, il suicidio di due giovani amanti spinse gli aborigeni di Tanna a integrare il matrimonio per amore nel Kastom, il sistema non-scritto di leggi e credenze alla base dellordinamento sociale locale. Il film ripercorre la storia damore, tragica e remota, fra Wawa e Imedin, che preferiscono il sacrificio di se stessi a una vita senza laltro.
Coppia di documentaristi australiani, Bentley Dean e Martin Butler sette mesi passati nella foresta pluviale hanno offerto agli abitanti di Tanna la possibilità di interpretare un episodio del loro recente passato. Tanna riesce a essere, al tempo stesso, una struggente storia damore e documentario sugli usi e costumi degli aborigeni. Risalendo molto indietro, il riferimento più nobile per ambientazione esotica e intreccio è forse Tabù, il capolavoro di Murnau e Flaherty, girato a Bora Bora allinizio degli anni 30.
Da una prima parte più descrittiva, con la rappresentazione della vita nel villaggio aborigeno, a poco a poco emergono una trama e dei personaggi ben caratterizzati. Al centro, cè una storia quasi fiabesca, con due protagonisti che inevitabilmente ricordano Giulietta e Romeo, e una serie di figure secondarie, fra le quali spicca la vivacissima, indomabile, Selin, sorellina di Wawa. Nel suo pianto disperato è sintetizzata limpossibilità di conciliare tensioni sempre più divergenti. Lamore fra Wawa e Dain fa esplodere la difficoltà di fondo della cultura aborigena, sospesa fra lesigenza di mantenere viva la propria tradizione di cui il Kastom è parte integrante , e la necessità di aprirsi alle richieste dei più giovani, ultimi, sparuti rappresentanti di un mondo a rischio di estinzione (non senza qualche ironia, almeno nellincontro con gli aborigeni cristianizzati della costa).
A fare da sfondo, gli incontaminati e lussureggianti paesaggi spiagge, foreste, vulcani di Vanuatu, che la fotografia di Bentley Dean e la colonna sonora (elettronica/ambient) di Antony Partos ammantano di unaura romantica e mitica.