Drammatico

TANGO LIBRE

Titolo OriginaleTango Libre
NazioneBelgio/ Francia/ Lussemburgo
Anno Produzione2012
Durata105'
Montaggio

TRAMA

JC è una guardia carceraria, un uomo qualunque con una vita tranquilla. Il suo unico lusso è un corso di tango che frequenta una volta alla settimana. Una sera, al corso, balla con una nuova venuta, Alice, una radiosa trentenne madre di un ragazzo di quindici anni. Il giorno dopo rivede Alice, questa volta nella sala-visite della prigione. La donna è lì per vedere due reclusi, Fernand e Dominic, suoi amici di lunga data e “soci nel crimine”. L’uomo qualunque JC si trova spettatore dell’avventurosa vita di questa donna non qualunque: una donna che vive secondo il proprio desiderio e le proprie regole, divisa fra i suoi uomini e il fi glio. Il regolamento carcerario proibisce l’amicizia con le famiglie dei prigionieri… JC sta per infrangere tutte le regole su cui poggia la sua vita._x000D_

RECENSIONI


Tango Libre, terzo lungometraggio del belga Fonteyne, segna innegabilmente il ripiego dell’autore di Una liaison pornographique verso una forma-cinema più convenzionale e meno ardita, ben lontana dalla placida contemplazione del precedente, e notevole, La femme de Gilles. Ciononostante, il film costituisce una delle rare belle sorprese della fiacca sezione Orizzonti, quest’anno particolarmente povera di opere degne di nota. Fonteyne sposa dapprima le regole del genere, facendo balenare il sospetto di una ricerca di frasi e situazioni ad effetto, ammiccanti e compiacenti. Tuttavia, la commedia vira presto sui toni del dramma per poi, con un paso doble sorprendente, anarchico e sgrammaticato, piombare in un grottesco liberatorio stricto e lato sensu. Sono queste spinte insieme distruttive e costruttive, questo slancio giocoso e gioioso, questo attraversamento dei generi scientemente studiato a rendere il film accattivante nella sua apparente evanescenza. Se al fascino che deriva dal gusto per il pastiche aggiungiamo un ritmo forsennato, con solo qualche cedimento nella parte centrale, idee di sceneggiatura a valanga (dall’inverosimile ménage prima a tre, poi a quattro all’esplosione di gioia e rabbia carceraria veicolata dal ballo) e un cast decisamente all’altezza, il risultato finale non potrà che essere salutato positivamente.