TAMALA 2010: A PUNK CAT IN SPACE

Anno Produzione2002

TRAMA

È il 2010 e Meguro City sul Pianeta dei gatti è controllata dalla oscura Catty & Co. La gattina Tamala, alla ricerca delle sue origini, cercherà di svelarne il mistero.

RECENSIONI

Più che un film, un fenomeno di costume, creato da un gruppo di creativi giapponesi già affermati in campo pubblicitario. È monumentale, infatti, il corredo di gadget (poster, frisbee, pupazzi, t-shirt, biciclette) ed eventi (mostre, murales, iniziative collegate alle riviste di moda più vendute, una serie televisiva in corso di realizzazione, il website) che hanno accompagnato l'uscita del film in patria. Una domanda, però, sorge spontanea dopo la visione: "ma il film dov'è?" Il personaggio di Tamala ha un suo perché, ma è ridotto a logo di una gigantesca operazione di marketing che, dietro al look accattivante e a un indiscutibile talento artistico, nasconde poca sostanza. La sceneggiatura prevede la suddivisione del film in tre parti: l'abbandono del pianeta Cat Earth da parte di Tamala, gattina dall'aspetto indifeso ma dal carattere poco incline al "carino", per cercare la sua vera madre; l'atterraggio di Tamala su Orione; la vera storia del gatto Tatla, personaggio marginale dei primi due episodi. Sullo sfondo il piano di conquista di una potente multinazionale, "Catty&Co." Alla base del film una tecnica molto sofisticata che abbina animazione 2D e 3D e un'originale scelta cromatica. È infatti in bianco e nero, con tutte le possibili sfumature di grigio, l'universo in cui Tamala & C si muovono. Non basta però un grande fiuto commerciale per rendere un film interessante e anche se il lungometraggio è la piccola parte di un progetto molto più ampio, la sua visione decontestualizzata non provoca il minimo coinvolgimento e si lascia guardare con il filtro della razionalità. Il che, per un cartone animato dove tutto ciò che è mostrato è pura fantasia, è quanto di più lontano dalle ragionevoli aspettative.