Drammatico, Recensione, Storico

SUFFRAGETTE

Titolo OriginaleSuffragette
NazioneGran Bretagna/Francia
Anno Produzione2015
Durata106'
Sceneggiatura
Fotografia
Scenografia

TRAMA

Gli eventi che, tra il 1912 e il 1913, segnarono in maniera decisiva il destino del movimento delle suffragette, visti attraverso le vicende di un gruppo di donne dell’East End londinese.

RECENSIONI

La lotta per la parità dei diritti passa attraverso la disparità assoluta, la persecuzione (a volte autoindotta) del corpo femminile: il lavoro, al pari della malattia e della maternità, incide i propri segni sulla pelle delle donne, e a maggior ragione la guerra per cambiare una legge (dis)umana, che i maschi vorrebbero incrollabile e indiscutibile al pari di quella divina, non può che essere combattuta attraverso la violenza, quella degli attentati incendiari ma soprattutto quella dello sciopero della fame, sino all'escalation dell'Epsom Derby, in cui il martirio (più o meno pianificato) garantisce infine la necessaria visibilità alla causa. Purtroppo, nel film che Sarah Gavron dedica a un Medioevo mai così prossimo (è davvero passato solo/già un secolo?) non c'è spazio per il corpo delle donne, salvo che in una rapida scena carceraria, che appare più che altro una concessione a blande prurigini voyeuristiche. Il racconto per immagini procede con andatura fiacca e convenzionale, lungo i consolidati binari di una messinscena inamidata, in cui la solidità del compito ben fatto non basta a sciogliere i nodi di una sceneggiatura a volte affrettata (la scoperta del rifugio e la conseguente partenza dell'ispettore Steed per il Surrey), mentre la scelta di contrapporre Maud e il poliziotto (la 'fanteria' degli opposti schieramenti), anziché stemperare il manicheismo della narrazione, lo esaspera. Grandi prove d'attrice (e come avrebbe potuto essere altrimenti?), ma la sentenziosa comparsata di Meryl Streep e il generico fervore di Helena Bonham Carter cedono facilmente al fuoco senza moine di Carey Mulligan.