Drammatico, Recensione

SPLENDORE NELL’ERBA

Titolo OriginaleSplendor in the grass
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1961
Durata124'
Sceneggiatura
Fotografia

TRAMA

1928, Kansas. In una cittadina provinciale la relazione amorosa tra due liceali è ostacolata dai rispettivi genitori.

RECENSIONI

Splendore nell'erba è uno dei maggiori sintomi dello stato dell'arte del cinema hollywoodiano degli anni Cinquanta, un momento di radicali cambiamenti storico-sociali, ma anche cinematografici e stilistici che non possono che emergere da pellicole così permeabili come quelle nordamericane, specie se a dirigerle sono grandi autori. Elia Kazan è sicuramente uno di questi, non solo per il suo talento, la sua sensibilità e la sua capacità di parlare agli americani in modo sempre diretto e caustico, ma anche per il ruolo centrale che ha avuto in questi cambiamenti: Splendore nell'erba non è che una cartina di tornasole di tutto ciò.
Sono anni in cui il nuovo ruolo della donna dopo la Seconda Guerra Mondiale, il boom economico e l'avvento dei giovani come gruppo sociale marcatamente distinto segnano un passaggio cruciale della storia del Novecento e il melodramma diviene la centrifuga principale di queste istanze. Per rappresentare la vitalità e la fertilità di questi anni Hollywood mette a punto un nuovo metodo recitativo, quello che si apprende all'Actor Studio, fondato tra gli altri dallo stesso Kazan sul finire degli anni Quaranta. Il metodo, che prende le mosse dagli insegnamenti di Stanislavskij, prevede l'immedesimazione totale nel personaggio come regola base, come perno al centro di tecniche recitative molto lunghe e complesse. Da quella fucina escono attori come Marlon Brando, James Dean, Paul Newman e anche il protagonista di Splendore nell'erba, Warren Beatty. Kazan dirige un melodramma gemello di Bigger Than Life di Nicholas Ray, un'opera in cui i conflitti latenti all'interno della famiglia deflagrano in maniera fiammeggiante e in cui lo scontro generazionale gioca un ruolo egemone. Una giovane donna, vittima di un'educazione repressiva e puritana, cerca con enormi difficoltà l'emancipazione sociale; un ragazzo di lei innamorato tenta la stessa strada sfidando l'autoritarismo paterno incappando nella depressione e nell'onda d'urto delle aspettative di una generazione che non riconosce più i propri figli. I desideri repressi, i sogni infranti, la voglia di auto-realizzazione trovano il loro luogo d'incubazione e di detonazione nella famiglia, nel focolare domestico che in quegli anni sembra esplodere e che non smetterà più di essere ridiscusso.