SONG

Anno Produzione2007

TRAMA

RECENSIONI

Già Tsai

“È venuta fuori dal nulla. Un giorno, semplicemente era lì. O forse sono io a essere venuto fuori dal nulla. Comunque, lei era lì e io pure. Nel suo appartamento a Taipei con questo bambino. Aspettando il momento in cui avremmo smesso di chiederci il perché. E il momento è arrivato. Tutto è calmo. Caldo. Siamo vicini. Sempre di più. Fuori piove forte. Come se non dovesse più smettere”. Quelle che avete appena letto non sono le farneticazioni di uno squilibrato, ma la sinossi di Song pubblicata sul catalogo del TFF. È verità, non sto facendo dello spirito. Antoine Barraud, nel suo inaggettivabile lungometraggio di cui è anche sceneggiatore e attore protagonista, spigola/saccheggia/scimmiotta Tsai e precipita rovinosamente nello “tsaismo” d’accatto (chi ha accusato Lee Kang-sheng di derivatività farebbe bene a guardarsi questo pastrocchio qui prima di parlare), inanellando una prodigiosa serie di situazioni tanto liricheggianti quanto maldestre nella loro irrecuperabile sciattezza. Indescrivibile.