Horror

SOMOS LO QUE HAY

Titolo OriginaleSomos lo que hay
NazioneMessico
Anno Produzione2010
Genere
Durata90'

TRAMA

Un uomo muore per la strada, lasciando moglie e tre figli a combattere per la loro sopravvivenza. Compito non facile, considerato che si tratta di una famiglia di cannibali.

RECENSIONI


Somos lo que ha  y   è un lavoro che rilegge ed interpreta due generi molto differenti, quello del dramma familiare e l’horror, ripiegandoli uno dentro l’altro, ma senza mescolarli o cancellarli, e nemmeno senza svuotarli di significato secondo l’esercizio postmoderno. Piuttosto, è possibile leggere nell’opera prima dello sceneggiatore e regista Jorge Michel Grau una allegoria sociopolitica in cui si rispecchia la società messicana contemporanea. Ecco quindi che la coppia di detective della polizia che cerca di scovare la famiglia di cannibali lo fa più per tornaconto personale piuttosto che per dovere, ed evita di chiamare rinforzi, sperando nella gloria della cattura e in un premio monetario. E se la legge opera ai confini della legalità, ecco invece che la società di prostitute si fa compatta nel vendicare una vittima dei fratelli Alfredo e Juliàn, maldestramente avvistati e riconosciuti durante la loro prima battuta di caccia.
Grau ci porta negli anfratti di Città del Messico, negli spazi strettissimi e sovrappopolati dei mercati all’aperto, dei centri commerciali, della metropolitana e delle discoteche. Come nelle fotografie di Francisco Mata Rosas, questi locali brulicanti di umanità diluiscono il valore dell’individuo fino a renderlo, nella grottesca rilettura di un problema di ordine mondiale, cibo. Nell’universo di Somos lo que ha  y   la celeberrima satira di Jonathan Swift, che proponeva di mangiare i bambini irlandesi per risolvere la carestia che affliggeva l’isola, diviene realtà di fatto, e l’unico valore che si oppone al cannibalismo (figurativo e non) è quello dei rapporti di sangue. La famiglia, provata dalla scomparsa del padre e del cacciatore, deve ritrovare un difficile equilibrio che comporta non solo la sopravvivenza ma anche il divenire uomo (vincendo le proprie paure ed il confronto con una madre forte e brutale) di Alfredo, il personaggio più complesso ed interessante della vicenda. Grau prende tempo, a volte perfino esitando su dettagli che si schiudono con esasperante lentezza, e confina il gore nell’ultima sequenza che quasi rovescia il tono del film. Belli i particolari nella scenografia (gli orologi, le riserve di acqua potabile, la cucina), indovinata la musica originale di Enrico Chapela. Se Somos lo que hay non è ancora un film completamente maturo e convincente, è comunque un’opera prima di altissimo livello.